La Visita avveniva a un anno dalla costituzione dell’Unità pastorale “Divina Misericordia”. “È arrivata dopo un cammino di quasi quattro anni, nei quali le quattro comunità hanno cercato di perseguire proprio l’obiettivo dell’unità” , ha spiegato Lorenzo Ferrari, a nome del Consiglio Pastorale. “Cerchiamo di perseguirlo con attività pastorali comuni, con incontri di preghiera, con condivisione di idee e progetti, avendo sempre presente l’impegnativo, ma anche consolante e fiducioso nome che come Unità Pastorale ci siamo dati”.
Anche la sindaca di Revò Yvette Maccani ha dato il benvenuto al vescovo: “Giunge in una comunità, quella di Revò, molto attiva e viva, dove il volontariato trova spazio ampio e fruttuoso. Così si può dire anche di tutte le comunità che compongono l’Unità. Essa ci offre così anche un esempio di unità e collaborazione tra paesi, che è giusto festeggiare”. Ha parlato di “comunità coesa”, anche il parroco, padre Placido Pircali: “Siamo contenti di quello che siamo riusciti a fare, ma siamo anche consapevoli delle difficoltà che ci aspettano”.
La Messa è stata concelebrata da padre Davide Angeli, don Emilio Paternoster, padre Gabriele Patil, padre Placido Pircali e padre Simone Rigatti e accompagnata dai quattro cori parrocchiali riuniti e dal coro giovanile. La capiente chiesa parrocchiale di santo Stefano era gremita di gente.
Mons. Lauro Tisi, ha augurato buon compleanno all’Unità pastorale: “Avete fatto molte cose insieme – ha elogiato i presenti – chiamatevi fratelli e sorelle. È importante un cammino in sintonia”. L’arcivescovo ha poi ricordato l’importanza di “credere nel perdono come fonte di vita”. “Sul piano dell’umano non ci sono novità: il villaggio globale è diventato un villaggio di paura”, ha detto dipingendo un quadro a tinte fosche della realtà politica mondiale. “La caduta del muro di Berlino faceva aspirare a una nuova epoca, invece adesso si costruiscono i muri e si usano ‘bombe madri’. L’uomo non è cambiato, continua a buttare veleno. L’Io non è capace di fidarsi in Dio. Basta con l’eco, sì alle sinfonie: il perdono è il protagonista della vita”.
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