La formula collaudata, vede lo staff di Ortinparco operare a fianco dei lavoratori del Progettone ed è la stessa delle altre edizioni: allestimenti, laboratori, spettacoli, musica, antichi mestieri e un vivace mercatino di piante, fiori, prodotti delle filiere corte e creazioni artigianali con una cinquantina di espositori. Sono molte le realtà associative, culturali, produttive ed istituzionali di Levico e della Valsugana che hanno avviato collaborazioni e sinergie con Ortinparco.
“Il valore dell’intervento del Progettone per il nostro territorio – afferma il sindaco di Levico Michele Sartori – è importante e pregevole, grazie al Servizio per il sostegno occupazionale ed agli operai del Progettone si è garantita la fruibilità da parte di tutti di questo splendido parco”. Nel corso degli anni Ortinparco si è fatta conoscere anche fuori dei confini del Trentino, e sempre più, come ha ricordato Stefano Ravelli, presidente dell’Apt Valsugana Terme Laghi Lagorai, sono i visitatori e i turisti che arrivano a Levico da altre regioni italiane limitrofe. Da circa un anno, inoltre, Il Parco asburgico delle Terme di Levico è entrato (assieme al “Giardino della rosa” di Ronzone e ad Arte Sella) nella rete “Grandi Giardini Italiani”.
Ortinparco propone ogni pomeriggio originali laboratori didattico-creativi rivolti ai bambini su tematiche naturalistiche con lo scopo di acquisire conoscenze, stimolare la curiosità e l’ingegno ed avere un atteggiamento di responsabilità e rispetto verso l’ambiente che ci circonda. Con la stessa finalità è stato anche pensato lo spettacolo di burattini “Do the right Thing” dedicato nelle giornate di sabato, domenica e lunedì ai più piccoli.
Per gli adulti, invece, sono previsti escursioni, incontri e momenti di riflessione, in particolare sulle proprie abitudini alimentari, quali ad esempio il modo di fare la spesa. L’occasione, quest’anno, è offerta presso la serra del parco dalla mostra didattica interattiva “Foodprint. Quanto pesa la tua spesa?”: la mostra affronta il tema dell’impatto ambientale dei cibi che consumiamo. L’ambiente ricorda quello di un supermercato, ma qui si può vedere anche “cosa c’è dietro” al prodotto che si acquista e capire quale impronta lascia nell’ambiente.
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