Si potrebbe usare a questo punto lo slogan “canta che ti passa”, ma l’intero gruppo che canta (e suona…), si conosce ormai da quasi quattro anni e non lo fa solo per passare il tempo ma anche per rinsaldare i rapporti umani: amici per passione insomma, ma anche e soprattutto nella vita di ogni giorno.
La storia di questo coro è subito narrata. Nato da un’idea che aveva da tempo Bruno Girardi, ex guardia comunale ora in pensione, che ci aveva messo poco a convincere il gruppo di amici a tornare a cantare: in diversi infatti provengono anche da altri cori locali e dal Trentino.
Nell’elenco dei coristi figurano quindi: Giorgio Andreis, Francesco Concin, Marco Dallabetta (ex del coro “Scarpon”),Silvio Damaggio, Marcello Giovannini (già del Coro di Sorni), Bruno Franch, Bruno Girardi (fondatore e ideatore), Aldo Mattedi, Arturo Paoli, Carlo Pisetta (anche lui ex coro “Scarpon”) e naturalmente Enrico “Richetto” Sala che di anni ne ha ben 91 ed è anch’egli un ex cantore del coro “Scarpon”.
Nel gruppo ci sono poi anche gli musicisti: la chitarra di Gino Chistè, il sassofono di Luigi Andreis (che funge anche da coordinatore-direttore di tutto quanto), la tromba di Giorgio Pedrotti e la fisarmonica di Giuseppe Brugnara. Purtroppo la prima fisarmonica, quella di Giuseppe Bagatini, aveva lasciato prematuramente l’intera compagine alcuni anni fa per dedicarsi al “concerto celeste”.
Il curriculum dei “Finché…duran duran” è senz’altro rispettabilissimo: si canta e naturalmente si suona da qualche tempo nella varie case di riposo trentine, nei circoli anziani, a feste di solidarietà e compleanni nell’intero territorio lavisano. Ma anche le trasferte, chiamati da altri amici e conoscenti a Malè, Ruffrè, Mezzolombardo, Vigolo Vattaro, Mezzocorona, Bleggio e anche a Trento.
Il repertorio è quello classico di montagna e tutte le canzoni e musiche nostalgiche di un tempo, composte da Italo Varner, Camillo Moser e Camillo Dorigatti compositori locali, immancabile come sempre “la Madonina”. Si va avanti così con una prova settimanale per tutti, in allegria e con impegno. E qualcuno ci sussurra, magari sfidando la Provvidenza, “nen avanti finchè duran duran …”.
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