Non è ancora stato rivendicato l’attentato suicida alla metropolitana di San Pietroburgo che, lunedì 3 aprile poco prima delle 15 ora locale, ha causato 14 morti e 50 feriti. Il presunto autore è un 22enne russo originario del Kirghizistan. I servizi russi seguono sia la pista di matrice estremista legata a Daesh, sia quella interna del terrorismo caucasico.
“La matrice radicale islamica è evidente – commenta ai microfoni di radio Trentino inBLu Gianni Bonvicini, vice presidente vicario dell’Istituto Affari internazionali. “I nemici contro la Russia si sono moltiplicati intervenendo in Siria a sostegno di Assad contro Daesh – spiega Bonvicini – ma anche contro i ribelli antigovernativi. Il sedicente Stato islamico proprio in Cecenia e in Asia centrale ha reclutato numerosi foreign fighters (almeno 7mila arruolati, ndr), molti dei quali, nel momento in cui Daesh sta perdendo gran parte del proprio territorio, sono ritornati in patria”.
Intanto la comunità mondiale esprime piena solidarietà al Governo e al popolo russi e insiste sulla strategia dell'unità nella lotta al terrorismo. Anche Papa Francesco nell'udienza generale del mercoledì ha espresso vicinanza alle vittime dell’attentato con un “appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia".
Mercoledì 5 aprile in piazza Pasi a Trento Anpi e Arci del Trentino insieme ai sindacati di Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio per ribadire, anche in modo simbolico, che “valori come libertà, democrazia, convivenza e pace non possono essere scalzati dall'odio terrorista, di qualsiasi natura esso sia”. Pronta a dare la sua disponibilità anche l'associazione trentina “Aiutateci a salvare i bambini onlus” dal 2001 impegnata a sostegno dell'infanzia negata in Russia. E ha il volto dei bambini l'orrore del nuovo bombardamento chimico in Siria di martedì 4 aprile. Damasco nega l'attacco chimico e rifiuta la bozza di risoluzione dell'Onu, mentre Mosca difende la tesi del regime.
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