Da qui l’idea, partita ancora nel 2016, di coordinare il settore e tentare di trasformare in opportunità ciò che finora è stato di peso. Così l’anno scorso si era avviata l’operazione con la costituzione di un apposito Comitato (presieduto da Stefano Moltrer, sindaco di Palù del Fersina), si erano raccolti circa 10 quintali di vello tosato presso sette pastori, inviandolo a Biella. Il tutto in collaborazione con il Parco di Paneveggio – Pale di San Martino che sta portando avanti un’operazione analoga.
Da Biella sono stati restituiti 500 chilogrammi di lana di buona qualità, lavorabili con la tintura e quindi la gomitolatura e si sono realizzati alcuni prodotti che sono stati esposti nella sala comunale; ma l’intento è di andare oltre. Una trentina di interessati hanno già partecipato a un viaggio in Svizzera per esaminare il funzionamento della filiera corta della lana ed altri hanno visitato la Val d’Ultimo dove analogo progetto è già in fase avanzata.
Il Comitato, che la settimana scorsa ha presentato il progetto a Palù con la partecipazione interessata di circa 180 persone, sta lavorando in questa complessa fase iniziale, con l’intento tuttavia di arrivare alla costituzione di una cooperativa che valorizzi l’intero progetto; compresa la realizzazione di un punto vendita che potrebbe rappresentare una nuova componente economica, una nuova integrazione del reddito, assieme alle altre due filiere su cui si sta lavorando, vale a dire il miele e il latte. Iniziative che si sono concretizzate anche in occasione dei mercatini di Natale con una casetta in cui erano presenti prodotti alimentari provenienti dalla lavorazione del latte e dei piccoli frutti, ma anche oggetti in legno caratteristici della Valle. Per chiudere il cerchio, si sta operando per sensibilizzare gli esercizi commerciali locali, gli agritur, le APT e le Pro Loco a veicolare i prodotti in modo che possa camminare da sola la filiera della lana, ma anche le altre già in essere.
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