Obiettivo principale del progetto è infatti quello di creare uno spazio verde, aperto e polivalente, da adibire alla coltivazione condivisa di frutta e verdura ma anche di relazioni, ed esser vissuto così dalla città come luogo di aggregazione, formazione e crescita.
L’area individuata è quella dell’ex Maceri a Sant’Alessandro, circa 2.900 metri quadri di proprietà comunale interamente recintati e situati in posizione strategica, facilmente raggiungibile grazie alla vicinanza della pista ciclabile e della fermata degli autobus. Al momento, una quota del terreno è dedicata alla coltivazione dell’ulivo e di leguminose, e in minima parte occupata dalla giardineria comunale; il progetto si propone di ricavarne una quindicina di orticelli da circa 60 metri quadrati l’uno, un’area giochi per bambini, alcuni spazi di fruizione comune arredati da tavoli, panchine, barbecue, e di convertire il fabbricato esistente in deposito attrezzi, laboratorio per attività ludico-didattico, servizi igienici.
“Gli ‘orti’ non saranno dunque spazi fine a se stessi ma strumenti destinati a veicolare il rispetto dell’ambiente, il miglioramento della qualità urbana e la valorizzazione del nostro patrimonio – spiegano Iandarino e Giuliani – Essi saranno frutto di un lavoro collettivo, realizzato in un’ottica di adesione e appartenenza alla comunità. Chi vi si accosta capirà il significato dei cicli biogeochimici, la complessità delle relazioni tra suolo, piante, insetti, l’unicità della fotosintesi, il concetto di rinnovabilità, il significato dell’attesa e della pazienza. L’orto diventerà insomma scuola di vita, per una completa assunzione di responsabilità verso il nostro pianeta”.
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