Il rifugio “Tonini” riparte dai giovani

Il rifugio devastato dall’incendio a fine 2016
Il rifugio “Giovanni Tonini” deve tornare a vivere diventando sempre più un presidio nel cuore del Lagorai ed un centro estivo per l’alpinismo giovanile. Questo il messaggio uscito dalla recente assemblea della sezione pinetana della Società degli Alpinisti Tridentini (Sat) tenuta alla presenza della vicepresidente provinciale Maria Carla Failo. Un’assemblea, che accanto alla relazione del presidente, l’ingegnere Mattia Giovannini, che ha esaminato lo stato attuale ed il lungo intervento di recupero che richiederà la storica struttura realizzata nel 1972 nel Lagorai, devastata da furioso incendio lo scorso 28 dicembre.La Sat Pinè conta 451 soci ed oltre un terzo hanno meno di 25 anni (sono 120 i soci minorenni). Nel 2016 su 40 uscite ben 30 sono state promosse nell’attività di alpinismo ed avvicinamento alla montagna, con tre diversi gruppi suddivisi in base ad età e alla conoscenza della montagna. “Il Tonini era la meta ed il luogo ideale per tante iniziative rivolte ai più giovani e all’intera famiglia, e da qui deve ripartire la sua rinascita”, ha spiegato Giovannini, nel suo ruolo di assessore comunale alle attività sportive e giovanili.

Un’occasione per ribadire il valore ed il significato del Rifugio Tonini, come presidio e punto di riferimento per tanti alpinisti e amanti della montagna nel versante pinetano del Lagorai, e per l’attività di alpinismo giovanile. “L’intenzione della Sat Centrale, e della sezione pinetana, è di ripristinare a breve il bivacco aperto tutto l’anno nelle parte a nord del nuovo stallone, in gran parte risparmiato dalla fiamme – ha precisato ancora Mattia Giovannini – nella prossima estate contiamo di poter tornare ad utilizzare l’intera struttura dello stallone, realizzata nel 2000. Essa offre ben 30 posti letto ed è un punto d’appoggio importante per i gruppi trentini che svolgono attività di alpinismo giovanile”.

Più lunghi e complessi i tempi per il recupero del rifugio Giovanni Tonini. “Il nostro primo impegno sarà quello di mettere in sicurezza l’area e la vicina teleferica (che non ha subito grandi danni) – conferma Giovannini – solo così sarà possibile tornare a frequentare l’alta Val di Sprugio dove passerà la “Via del Porfido”, il nuovo sentiero in quota tra i rifugi Tonini, Sette Selle ed Ertele sopra Roncegno”.

Al via anche i primi passi per riportare il rifugio all’antico splendore. “La struttura originaria praticamente non esiste più”, conclude il presidente Giovannini. “Ipotizzare ora un nuovo progetto appare prematuro e si dovranno capire le reali risorse a disposizione. Sicuramente va rispettatala la sua storia, l’identità e le caratteristiche dei luoghi e della montagna del Lagorai. Nel corso dell’estate daremo vita ad una mostra itinerante con foto, didascalie e documenti che ripercorrono le varie tappe, eventi e momenti più significativi nella storia del rifugio Tonini. Mostra accompagnata da concerti di canti della montagna, incontri con scrittori e alpinisti che hanno saputo raccontare in questi anni il Rifugio Tonini: il Rifugio Bianco come ricorda la splendida canzone di Bepi De Marzi”.

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