Un’occasione per ribadire il valore ed il significato del Rifugio Tonini, come presidio e punto di riferimento per tanti alpinisti e amanti della montagna nel versante pinetano del Lagorai, e per l’attività di alpinismo giovanile. “L’intenzione della Sat Centrale, e della sezione pinetana, è di ripristinare a breve il bivacco aperto tutto l’anno nelle parte a nord del nuovo stallone, in gran parte risparmiato dalla fiamme – ha precisato ancora Mattia Giovannini – nella prossima estate contiamo di poter tornare ad utilizzare l’intera struttura dello stallone, realizzata nel 2000. Essa offre ben 30 posti letto ed è un punto d’appoggio importante per i gruppi trentini che svolgono attività di alpinismo giovanile”.
Più lunghi e complessi i tempi per il recupero del rifugio Giovanni Tonini. “Il nostro primo impegno sarà quello di mettere in sicurezza l’area e la vicina teleferica (che non ha subito grandi danni) – conferma Giovannini – solo così sarà possibile tornare a frequentare l’alta Val di Sprugio dove passerà la “Via del Porfido”, il nuovo sentiero in quota tra i rifugi Tonini, Sette Selle ed Ertele sopra Roncegno”.
Al via anche i primi passi per riportare il rifugio all’antico splendore. “La struttura originaria praticamente non esiste più”, conclude il presidente Giovannini. “Ipotizzare ora un nuovo progetto appare prematuro e si dovranno capire le reali risorse a disposizione. Sicuramente va rispettatala la sua storia, l’identità e le caratteristiche dei luoghi e della montagna del Lagorai. Nel corso dell’estate daremo vita ad una mostra itinerante con foto, didascalie e documenti che ripercorrono le varie tappe, eventi e momenti più significativi nella storia del rifugio Tonini. Mostra accompagnata da concerti di canti della montagna, incontri con scrittori e alpinisti che hanno saputo raccontare in questi anni il Rifugio Tonini: il Rifugio Bianco come ricorda la splendida canzone di Bepi De Marzi”.
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