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Se la sono cavata con qualche ferita i quattro soccorritori coinvolti nell’incidente con l’elicottero del 118 della Protezione civile di Trento, caduto ieri pomeriggio sul Monte Nambino, nei pressi di Madonna di Campiglio, durante le operazioni di soccorso di due scialpinisti travolti da una valanga, a quota 2500 metri. Il più grave è Matteo Zucco, medico rianimatore, che ha riportato fratture agli arti. Ferite lievi per l’infermiera Cristina Facinelli e per il tecnico di elisoccorso Andrea Gueresi, che stava comandando il verricello. E’ stata estratta viva dalla valanga ma con qualche ferita la scialpinista Nadia Bettotti.
Illesi il marito della donna, Mauro Bertagnolli, che è riuscito ad evitare la slavina, e gli altri tecnici del soccorso: il pilota Andrea Giacomoni, il co-pilota Fulgido Ferrari e i due uomini del soccorso alpino Roberto Barbolino e Matteo Marsilletti.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’elicottero del 118 si stava avvicinando al suolo per calare a terra i due uomini del soccorso alpino, quando si è alzata una nuvola di neve che ha ridotto la visibilità. Il mezzo ha toccato terra, ribaltandosi su un fianco.
Ora sono state aperte tre inchieste per fare luce sull’accaduto: una da parte dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, una dall’Ente nazionale per l’aviazione civile e una dalla Procura di Trento.
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