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Porfido. I lavoratori rispondono con lo sciopero alla disdetta unilaterale del contratto integrativo del porfido, decisa dalle associazione datoriali a partire dal 1 giugno 2017. Una decisione unilaterale che incide fortemente sulle condizioni salariali, ma non solo dei cavatori. Senza l’integrativo la loro busta paga avrà circa 500 euro in meno ogni mese.
Ieri un’affollata assemblea ad Albiano ha deciso per una giornata di mobilitazione: i lavoratori incroceranno le braccia in concomitanza con il primo incontro tra i sindacati e le controparti datoriali. La richiesta di incontro partirà nei prossimi giorni. “Gli imprenditori si sono limitati a disdettare il contratto, ma non hanno fanno nessun passo per avviare il confronto su un nuovo accordo – fanno notare Maurizio Zabbeni e Moreno Marighetti di Fillea e Fabrizio Bignotti e Mati Nedzmi di Filca -. Noi restiamo fermi sull’assoluta necessità che si ritiri la disdetta prima di iniziare le trattative”.
Per i sindacati “il contratto integrativo va rilanciato anche come argine alle imprese irregolari che abbassano i costi, assumendo finte partite Iva. La nuova legge va in questa direzione e non tutela solo i lavoratori ma anche le imprese oneste. E’ inaccettabile che siano proprio i datori di lavoro a volersi sottrarre”.
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