Se n'è parlato durante la tavola rotonda allestita all'interno del convegno del CONI tenutosi la settimana scorsa a Trento. All'interno anche una tavola rotonda sul “sistema sport” in Trentino, tra professionismo e dilettantismo
Su 210 mila trentini che praticano sport, 120 mila lo fanno in modo continuativo e 90 mila saltuariamente
Nell'ambito del convegno “Sport e fisco”, tenutosi la settimana scorsa a Trento, si è svolta la tavola rotonda “Le peculiarità, fiscali e non, dello sport in Trentino”, moderata da Rudy Gaddo, media manager della Dolomiti Energia.
Partendo dall'inchiesta della scorsa estate de “Il Sole 24 Ore”, che ha incoronato la nostra provincia “regina dello sport” per la quarta volta negli ultimi dieci anni, l'avv. Massimo Viola, del foro di Trento, ha sottolineato quanto l'intero sistema trentino sia percepito come coralmente indirizzato allo sport.
“Su 210.000 trentini che praticano sport, 120.000 lo fanno in modo continuativo – il 31,9% nel 2015 rispetto al 20,15% del 2003 – e 90.000 saltuariamente. I tesserati sono, invece, il 51%”, ha ricordato Viola, istruttore nazionale di alpinismo e scialpinismo. Disciplina, quest'ultima, che, insieme al freeride, mostra un trend estremamente in crescita.
Sebbene anche nella nostra dimensione sportiva ci siano tre figure – i professionisti, i dilettanti e i cosiddetti professionisti di fatto – l'attività che si fa in montagna, a differenza di quella sciatoria, non è orientata al fenomeno agonistico. “Qui da noi pure il concetto di sport viene messo a dura prova, rendendo complessa la lettura per il giurista. Il Trentino non è solo palestra sportiva, con un impatto economico dello sport sul Prodotto Interno Lordo del 6,51%, ma anche di terminologie”, ha affermato Viola.
Un discorso che vale pure per lo sport professionistico, degnamente rappresentato dall'Aquila Basket. “Noi abbiamo vissuto tutto il mondo dello sport, da quello dilettantistico a quello professionistico. Siamo un'anomalia, o meglio, una struttura innovativa”, ha spiegato Salvatore Trainotti, general manager bianconero. “Siamo una S.r.l. con tre soci proprietari, un C.A.S.T. (Consorzio Aquila Sport Trentino, ndr) di aziende e un Trust di tifosi. I nostri valori sono innovazione, ambizione e soprattutto impegno per il futuro”.
Difatti i valori economici della Dolomiti Energia sono rappresentati principalmente da maglia (37%) e sponsor (19%), con percentuali molto alte per una società di basket professionistica. Sono bassissimi invece i dati relativi agli incassi (11%), soprattutto per la mancanza di un palazzetto di proprietà.
“Oggi il costo del personale incide per il 64%: 53% per i giocatori e 11% per la struttura. I costi sono aumentati, è vero, ma è aumentata pure la chiarezza normativa. Non vedo sinceramente, sotto il profilo fiscale, tutta questa differenza con l'Europa. Semmai la noto con Cina, Giappone, Libano e Turchia. Ma anche il rispetto delle regole ha dei costi”, ha chiosato Trainotti. “Con la Trentino Basketball Academy stiamo tentando di costruire un bacino di appassionati di pallacanestro. Quattromila ragazzi che giocano a basket e le loro famiglie devono sentire l'Aquila non come una squadra, ma come un asset territoriale importante”.
Lascia una recensione