La denuncia dell'Unicef: spaventosi livelli di abusi su donne e bambini
Secondo un nuovo rapporto dell’Unicef diffuso il 28 febbraio, i bambini e le donne rifugiati e migranti subiscono regolarmente violenza sessuale, sfruttamento, abuso e detenzione lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, dal Nord Africa all’Italia. Il rapporto della serie “Child Alert" intitolato "Un viaggio fatale per i bambini: la rotta migratoria del Mediterraneo centrale” fornisce un quadro accurato dei terribili rischi che i bambini rifugiati e migranti affrontano durante i loro lunghi viaggi dall'Africa Subsahariana alla Libia e alla traversata via mare per raggiungere l’Italia.
Tre quarti dei bambini rifugiati e migranti contattati nell’indagine dell’Unicef hanno dichiarato di avere subito violenze, molestie o aggressioni per mano di adulti durante il tragitto, mentre circa metà delle donne e dei bambini hanno affermato di avere subito abusi sessuali durante la migrazione – spesso più volte e in diversi punti lungo il viaggio. Quasi tutti i minorenni ascoltati hanno denunciato di essere stati vittime di abusi verbali o psicologici, mentre circa metà ha subito percosse o altre forme di violenza fisica. Gli abusi risultano più frequenti tra le ragazze. La maggior parte dei bambini e delle donne hanno riferito di avere pagato i trafficanti all’inizio del viaggio, rimanendo in debito e quindi estremamente vulnerabili ad abusi, schiavitù e violenze. Le donne e i bambini contattati hanno anche riferito di condizioni durissime e degradanti – cibo scarso e non nutriente, alloggi sovraffollati e privi delle minime misure igieniche – nei centri di detenzione in Libia gestiti dal governo o dalle milizie armate.
Nel 2016, ricorda il rapporto, si stima che almeno 4.579 persone (fra cui 700 bambini) siano morte nel tentativo di attraversare il Mediterraneo partendo dalla Libia: 1 vittima ogni 40, fra coloro che hanno tentato la traversata.
“La rotta del Mediterraneo Centrale, dal Nord Africa all'Europa, è tra quelle al mondo in cui muoiono più persone ed è tra le più pericolose per i bambini e le donne”, afferma Afshan Khan, direttrice dell'Unicef per l'Europa e Coordinatore speciale per la crisi dei minori migranti e rifugiati nel continente. “Nessun bambino dovrebbe mai essere costretto a mettere la sua vita nelle mani dei trafficanti. Occorrono vie e piani di sicurezza sicuri e legali per proteggere i minori migranti, per tenerli al sicuro e lontano dai trafficanti”.
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