L’intesa ha come obiettivi il miglioramento della viabilità, la salvaguardia ambientale, la sicurezza idraulica e il potenziamento dell’attrattività turistica e si propone di risolvere diverse questioni, prime su tutte quelle legate alla qualità della vita della popolazione locale, ma anche quelle inerenti lo sfruttamento delle acque sia per la produzione di energia elettrica delle centrali trentine che per l’irrigazione delle aree agricole lombarde. Aspetti non facili da affrontare, al centro di dispute e dibattiti più o meno passati, ma di strategica importanza per un territorio di confine, che unisce idealmente due province e che può contare su ben definite risorse per il proprio sviluppo.
Il documento, si diceva, fissa le regole per la gestione delle acque sottolineando, in particolare, che il livello massimo di escursione della quota del lago sarà di 1,3 metri. Questo almeno fino alla conclusione dei lavori di messa in sicurezza del bacino, poi si avvierà una nuova contrattazione fra tutti i portatori di interesse.
Gli interventi di fruibilità turistica riguardano in particolar modo la realizzazione di un percorso ciclopedonale ad anello sul periplo del lago d’Idro, che si integrerà con la rete realizzata dalla Comunità delle Giudicarie. Sul fronte delle infrastrutture sono previsti il collegamento in galleria Trentino-Valvestino (32,4 milioni di euro), la sistemazione della strada comunale Bagolino-passo Maniva, la bretella di Bagolino, interventi sul lungolago della Rocca di Anfo e un nuovo ingresso viario al paese di Idro. A fronte del percorso ciclopedonale e degli oneri per la galleria Trentino-Valvestino, la Lombardia non elargirà eventuali indennizzi collegati alla gestione straordinaria degli invasi Alto Chiese.
“Reputo importanti due diversi aspetti”, ha sottolineato Butterini, quale padrone di casa. “Il primo è che queste nuove infrastrutture sono un’ulteriore tappa del percorso che ci ha portati a migliorare la viabilità verso Brescia e che si chiuderà con il tratto Idro-Ponte Caffaro. Il secondo è che non ci si è scordati dell’ambiente, bene di cui siamo responsabili. Ci sono importanti dibattiti in corso – come quello attorno al DMV del Chiese e della Sarca, per esempio – o progettualità che stanno nascendo – come la Rete delle Riserve del Chiese – che dobbiamo tenere presente”.
Il legame tra ambiente, cultura e turismo rappresenta, infatti, per il Lago d’Idro, la Valle del Chiese e la vicina Valle Sabbia la leva strategica per uno sviluppo sostenibile.
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