San Michele all’Adige, si conclude la nona edizione del Gran Carnevale Alpino

San Michele, il carro di Pressano uno dei protagonisti della sfilata del Gran Carnevale Alpino
“Vorremmo fosse un’edizione celebrativa, una somma dei 10 anni passati. Ci piacerebbe invitare nuovamente, nei limiti del possibile, i gruppi mascherati che hanno preso parte alle sfilate precedenti”. Antonella Mott, responsabile al territorio del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, che assieme al Comitato Carnevale San Michele all’Adige-Grumo organizza l’evento, pensa già al prossimo anno. Si è concluso infatti domenica il nono Gran Carnevale Alpino di San Michele all’Adige.Negli anni si sono susseguiti figuranti provenienti da tutto il continente individuati grazie a una rete di contatti che il Museo costruisce continuamente per via della ricerca etnografica che conduce. Allo scopo di far conoscere questa attività, sabato pomeriggio, sono stati proiettati anche i documentari sul tema del carnevale del regista Michele Trentini. “Durante l’anno partecipiamo a mascherate in tutta Italia e Europa, che ci danno la possibilità di conoscere altre realtà tradizionali. Così – prosegue Mott – la nostra rete si allarga e ci permette ogni anno di portare a San Michele gruppi nuovi. I primi accordi vengono presi già durante l’estate per arrivare poi a dicembre con la lista ufficiale dei partecipanti.”

Quest’anno alla sfilata domenicale erano presenti tre gruppi trentini, il laché, il bufón e i marascóns della val di Fassa, i lachè di Romeno, il carnevàl di Varignano; due provenienti da fuori regione, la Gnaga di Fornesighe (nel bellunese) e i pulgenelle di Castiglione Messer Marino (Abruzzo); e uno tedesco, i narro di Bad Dürrheim (Foresta Nera).

“L’ottica in cui si svolge la manifestazione – precisa la responsabile al territorio – è sempre di scambio reciproco: i gruppi ospitati a San Michele sono interessati alla conoscenza delle nostre tradizioni, per questo sfruttano ben volentieri la possibilità di visitare il Museo, mentre noi impariamo a conoscere i loro usi e costumi.”

Il successo del Gran Carnevale Alpino sta nel saper creare il giusto connubio fra la tradizione e il carnevale moderno. “Il pubblico, molto numeroso anche quest’anno, da una parte è attirato dalla possibilità di veder sfilare nella stessa occasione gruppi tradizionali diversi ma tutti accomunati dalla condivisione delle stesse ritualità, dall’altra risponde al richiamo di una festa comunitaria” precisa Antonella Mott. Domenica nel percorso che da Grumo arriva fino al centro di San Michele si sono sfidati infatti i carri allegorici realizzati nei paesi limitrofi. Decine e decine di mascherine colorate hanno guardato col naso all’ in su la processione danzante dei figuranti, mostrando un po’ di timore solo al passaggio di qualche mostruoso personaggio tradizionale.

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