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La riforma del sistema culturale trentino.
Il disegno di legge proposto dall’assessore Mellarini, ora all’esame della V Commissione del Consiglio Provinciale, introduce alcune novità nell’impianto della legge sulle attività culturale.
Pilastro della riforma, sono le nuove forme di aggregazione tra i musei del Trentino, che saranno raggruppati in quattro grandi poli tematici – scientifico, storico, di arte contemporanea ed etnografico – con l’obiettivo di favorire una programmazione coordinata e integrata delle attività e delle risorse economiche.
Tra le altre novità, la trasformazione della Soprintendenza per i beni culturali in Agenzia.
La riforma mira ad una gestione più imprenditoriale dei beni e delle attività, cercando sempre più il rapporto tra pubblico e privato.
Critiche alla suddivisione in quattro poli arrivano dai direttori dei due musei roveretani quello Civico e quello storico della Guerra, e dalla direttrice del Museo Diocesano tridentino Domenica Primerano, secondo cui la nuova legge favorirebbe i musei provinciali discriminando quelli “di interesse provinciale” come il museo da lei guidato. “Mancano – ha osservato – criteri di valutazione che non siano solo quantitativi ma anche qualitativi. Non siamo stati interpellati sulle modifiche”. (Ascolta audio qui sotto)
Interverrà Denise La Monica – coordinatrice del progetto di ricerca sui sistemi museali in Italia, che illustrerà le modalità di organizzazione, aggregazione e coordinamento che hanno interessato i musei italiani statali e di ente locale: dai sistemi museali, alle reti, ai poli.
Infine sarà dedicata particolare attenzione alla riforma nazionale Franceschini che ha istituito poli museali interdisciplinari “pensati in modo trasversale, che non separano le tematiche – interviene ancora ai nostri microfoni Primerano – ma promuovono una nuova visione e valorizzazione del patrimonio museale”. (Ascolta audio qui sotto)
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