“Quando l’ho vista l’ultima volta arrivare, la vigilia di Natale, in sella alla sua fedele bicicletta ed entrare come al suo solito in chiesa, mai avrei pensato che di lì a pochi giorni il Signore l’avrebbe chiamata a se e non l’avremmo più vista seduta tra i banchi, nella partecipazione fedele alla celebrazione eucaristica”, ricorda don Stefano Anzelini.
“È sempre stata una roccia”, racconta una figlia. “Attiva fino all’ultimo con voglia di fare e il desiderio di non pesare troppo sui figli per lo svolgimento delle attività quotidiane”. La sua passione era la frequentazione di “Cà del Nemoler” dove passava piacevolmente il tempo in compagnia e giocando alla tombola e avendo così l’occasione di incontrare altre persone.
Il ricordo è quello di una donna dall’animo generoso che ha sempre avuto a cuore la famiglia con piccoli, ma importanti, gesti come l’intrattenere costanti rapporti telefonici con la parte di famiglia rimasta in America; nata in America, infatti, si era trasferita a Dro quando aveva sette anni.
Una grande gioia per Zelinda è stata la grazia di essere mamma di un frate. “Essere la mamma di Ezio era per lei come essere la mamma di tutti confratelli”, ricorda la figlia.
Alla celebrazione erano presenti numerosi confratelli Cappuccini di padre Ezio, testimoniando, in questo modo, la fraternità e l’amore della famiglia religiosa per questa mamma. Alla conclusione della Messa il parroco ha ricordato che “come comunità parrocchiale, ma anche come chiesa, siamo riconoscenti a Zelinda per tante cose, ma soprattutto per aver donato alla comunità cristiana un figlio religioso nella famiglia Francescana e sacerdote. È fondamentale, in una vocazione, il ruolo di una madre che trasmette dapprima la fede e poi sostiene con la presenza e la preghiera il ministero, come lo è stato Maria per il Cristo”.
“Grazie a nome della chiesa – ha concluso – e chiediamo a Zelinda di intercedere per nuove vocazioni e di custodire dal cielo il figlio fra Ezio nel suo prezioso servizio ministeriale accanto ai tanti ammalati che quotidianamente incontra”.
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