Con la divisa o senza, la scorsa domenica, 12 febbraio, a Mori in piazza Cal di Ponte c’erano tutti. Doveva essere, e così è stata, una protesta pacifica contro la realizzazione del vallo tomo. Antagonisti, attivisti, Schützen in borghese, alcuni politici di minoranza, e soprattutto gente comune. Circa 300 persone, compresi due zapatisti pronti a “difendere tutti i territori”.Tutti a dire la propria contro la realizzazione, già in corso, di un muro tra l’abitato e la montagna, ideato dalla Provincia per fermare l’eventuale frana di un masso, in gergo tecnico un diedro, che minaccia parte della borgata. “Davanti a un pericolo conclamato – ha commentato Emilio Piccoli a nome della Tribù delle Fratte – le autorità stanno giocando d’azzardo sulla vita dei cittadini, vogliono spianare le fratte e al contempo spianare anche la resistenza psicologica delle persone”.
I manifestanti dalla piazza sono arrivati fino alle macerie delle fratte, senza superare però l’area off limits. “Poteva essere un gesto evocativo andare oltre – spiegano i promotori dell’iniziativa -, ma molti di noi non erano d’accordo, e quindi ci siamo fermati”. Tra le protagoniste della marcia c’era anche Rosanna Bazzanella, la prima che ha provato già diversi mesi fa ad osteggiare il progetto del vallo tomo, mettendosi a campeggiare direttamente nelle sue amate fratte. “Quando mi hanno detto che questa passeggiata non doveva avere colori politici, mi sono chiesta se era il caso di portare la bandiera della Tribù delle Fratte – spiega Rosanna -. Ma alla fine l’ho presa con me, perché rappresenta il nostro amore per questo territorio”.
La Tribù delle Fratte ha convocato una nuova serata di confronto all’auditorium di Mori, per decidere le future azioni, lunedì 20 febbraio alle 20.30.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
Lascia una recensione