“Questa iniziativa è frutto di un lavoro importante – dice Marina Tomasi, responsabile per gli uffici comunali dedicati all’attività della biblioteca – nata con lo scopo di avvicinare la gente al nostro fondo antico, che è un vero patrimonio collettivo di cultura. La biblioteca non è solo il posto dove prendere a prestito libri o leggere i giornali – continua – ma conserva e tramanda la nostra storia”.
Quattromila volumi, tra manoscritti e libri a stampa, dal XV al XIX secolo: il fondo è la memoria cartacea dell’evoluzione della stampa e della cultura che si tramandava attraverso essa. Manoscritti, incunaboli, libri prodotti con la tecnica del torchio, e fino alle macchine stampatrici più moderne, la Biblioteca racchiude un piccolo mondo per nulla polveroso, denso di inchiostro e di vita vissuta.
Non è stato facile operare una selezione da esporre ai visitatori. Ci ha pensato Adriana Paolini, che ha curato la mostra scegliendo le opere più curiose e appetibili per il grande pubblico dei non esperti di filologia e storia. Ogni mese la mostra cambia veste e accoglie un’epoca storica diversa: si comincia con i volumi più antichi, quelli del Quattro e Cinquecento, sezione intitolata “Dalla penna d’oca al torchio”, che sarà inaugurata con una conversazione tra la curatrice e lo scrittore Milton Fernandez. “Tra i manoscritti esposti ci sarà il libro di cucina di Martino de’ Rossi, chef ante litteram vissuto nella prima metà del 1400. Si tratta di uno dei più antichi conservati qui. Oppure un altro, molto interessante, sull’attività di tipografia ebraica presente a Riva nei secoli scorsi”, anticipano dalla biblioteca. Ci saranno poi anche delle cinquecentine con gli scritti di Machiavelli, l’Orlando Furioso e il Boccaccio.
Il secondo “sguardo” si inaugura l’11 marzo insieme a Carlo Martinelli e sarà dedicato alla stampa tra il ‘600 e il ‘700, dal titolo “Tra censura e libera circolazione delle idee”. Il mese di aprile si aprirà con la sezione “Da De Amicis a Depero”, che svela i volumi pubblicati tra Otto e Novecento, e nel corso dell’inaugurazione, il 7 aprile, si svolgerà la presentazione del libro Memorie della guerra, curato dai ricercatori dell’Università di Trento. L’ultimo sguardo è quello che riassume la storia del territorio dal Rinascimento ad oggi: “Riva e il lago tra libri e documenti” si apre il 6 maggio insieme all’artista Petra Paajanen Giacomelli, realizzatrice di volumi molto particolari con tecniche diverse.
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