Le prime impressioni di padre Patton, Custode di Terra Santa: “Ho capito quanto sono importanti i pellegrinaggi per dimostrare vicinanza”
“In questi mesi ho potuto anche accogliere alcuni pellegrini e alcuni gruppi trentini che mi hanno fatto molto piacere, non solo perchè mi hanno fatto ritrovare il dialetto di casa. Ho capito quant'è importante anche attraverso i pellegrinaggi dimostrare la vicinanza anche alle persone che vivono in Terra Santa”.
Frà Francesco Patton rilancia con forza quest'invito nel suo primo rientro a Trento dopo 8 mesi a Gerusalemme e nelle missioni francescane della Custodia di Terra Santa che gli consente di ritrovare “sapori e colori di casa”, riabbracciando amici e conoscenti. Si è gremita sabato pomeriggio la chiesa del convento di San Bernardino dove Patton ha parlato degli 800 anni di presenza francescana in Terra Santa, testimoniando con realismo e pazienza cristiana l'attualità di quest'impegno pastorale. Nell'Eucaristia non è mancato il ricordo di padre Efrem Trettel (vedi pag.7), degli altri francescani trentini (come Kaswalder, Ravanelli e Frapporti) ma anche la preghiera per un futuro di pace, orizzonte sul quale si era soffermato nella conferenza stampa, introdotto da fra Marco.
Fra Francesco, rispetto alle attese prima della partenza, qual è impressione più forte ha riportato nel suo importante incarico? Come frate minore mi ha affascinato è stato entrare in una fraternità di respiro internazionale, condividendo vocazione, servizio e preoccupazioni con 250 confratelli provenienti da 40 nazioni, dalla Siria alla Cina. Siamo arrivati lì otto secoli fa. Da quel primo nucleo, e da S. Francesco, è nata l' intuizione di come stare in mezzo a gente di altra cultura e religione.
L’ elezione di Trump come è stata percepita in quelle terre. Ora la mediazione, secondo lei, è a rischio?La mediazione politica non è data solo dagli Stati Uniti, ma da tutte le super potenze internazionali, ora che è in atto una “seconda guerra mondiale a pezzi”, come dice il Papa. Oggi è troppo presto per fare una valutazione sul nuovo Presidente, occorre aspettare.
Sulla questione Siria vede spiragli di pace?
A proposito, i progetti di cooperazione trentina?
Cosa si prova a presiedere grandi celebrazioni nei luoghi santi?
Poter celebrare l'Annunciazione il 25 marzo a Nazareth o il Natale a Betlemme o la presenza di Gesù a Cafarnao è una grazia speciale perchè ci ricorda che il cristianesimo non ha a che fare con un mito ,a con qualcosa che è avvenuto nella storia. Per questo siamo attaccati ai santuari, questi luoghi sono traccia della storicità della nostra fede: tra il Vangelo e le avventure di Pinocchio c'è grande differenza…. Celebrare nei luoghi storici è stare sempre a contatto con il mistero dell'Incarnazione e con la sua carnalità, la sua concretezza.
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