Di autonomia trentina e altoatesina si parla spesso a sproposito. Nonostante le iniziative anche legislative per diffonderne la conoscenza (si pensi alla Giornata istituita con legge provinciale), restano ancora molti buchi nella comprensione dei caratteri specifici della nostra vicenda autonomistica sviluppatasi a partire dal dato costituzionale fino ai (primi) due statuti di autonmie; risulta ancora a molti poco chiaro in che cosa consistano i vari ambiti della nostra autonomia – amministrativa, organizzatoria, finanziaria – e come si intreccino con l'ordinamento statale.

Un contributo puntuale, rigoroso ma affrontabile anche dai non addetti ai lavori, è contenuto nell'ultima pubblicazione della Temi Tipografia Editrice di Trento curata da Gianfranco Bronzetti col titolo “L'Autonomia speciale del Trentino Alto Adige”. Un testo uscito negli ultimi mesi del 2016, in anticipo purtroppo rispetto al referendum confermativo, ma ugualmente utile a ripercorrere sia per il Trentino che per l'Alto Adige quanto attualmente previsto sul piano dell'assetto autonomistico e anche delle sue possibilità di riforma.

Nello scenario futuro, anticipando l'esito non confermativo del referendum, l'autore (già docente di diritto pubblico presso l'UNiversità degli Studi di Trento) prevede che la revisione dello Statuto rimanga facoltativa ma “sorretta da esigenze di rafforzamento della specialità autonomistica e comunque nella prospettiva della salvaguardia dei contenuti statutari acquisiti”.

In appendice il libro riporta a proposito anche le iniziative legislative provinciali per la revisione statutaria che in Provincia di Trento vede già al lavoro un'apposito Comitato e in quella di Bolzano una Convenzione.

Molto interessante è anche il capitolo del libro che illustra la peculiare situazione della giustizia amministrativa in regione con il Tribunale di Trento e la sezione autonoma di Bolzano.