Nuovo assetto della Regione e delle Province autonome, democrazia diretta e partecipativa: è entrato nel vivo il dibattito della Consulta trentina che si sta occupando della riforma dello Statuto di autonomia. Ieri si è svolta l’ottava seduta.Paolo Pombeni si è soffermato sulla formazione del Consiglio regionale, proponendo di snellirne la composizione, con l’entrata anche di membri esterni. L’ipotesi suggerita è che i due consigli provinciali possano nominare una parte dei loro membri, non tutti, riducendone il numero. “Alcuni componenti della Giunta – ha detto – potrebbero inoltre essere scelti tra personalità di rilievo a livello culturale e sociale. Questa assunzione dalla società civile potrebbe essere limitata a tre persone, privilegiando competenze su temi quali la coesione sociale, le politiche europee e lo sviluppo territoriale”.
Per il vicepresidente della Consulta, Jens Woelk, “all’interno della riflessione sulla democrazia partecipativa e sulla democrazia diretta, si deve porre attenzione allo strumento che permette una legislazione autonoma delle Province su questi temi”. PerWoelk “sarebbe opportuno mantenere l’attuale distinzione tra lo Statuto vero e proprio, per i principi, e la successiva competenza legislativa ‘statutaria’ per la disciplina più articolata e dettagliata.”.
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