“Amare le missioni – scrive il direttore Caldera – è diventata una scuola di educazione all’amore universale e all’apertura a tutte le culture”
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Al popolo della Bibbia non era permesso celebrare gli anniversari, per non gloriarsi di ciò che avesse fatto in un certo periodo della vita, in quanto l’artefice primo della storia è Dio.
Nel corso di questo 2017 insieme a tutta la Chiesa trentina celebriamo il 90° dell’attività missionaria promossa in tanti anni dal Centro Missionario Diocesano per ringraziare Dio di ciò che ha potuto fare anche con la collaborazione di tante persone appassionate dell’evangelizzazione.
Sono stati i missionari e tutti i collaboratori che hanno fatto e continuano a fare la storia del servizio del Centro Missionario al mondo con l’obbiettivo di far conoscere Gesù come salvatore di tutti i popoli. Quest’azione verso gli altri ha avuto una ricaduta utile sulla nostra comunità ecclesiale. Amare le missioni è diventata una scuola di educazione all’amore universale e all’apertura a tutte le culture.
Era festa nella comunità al ritorno di ogni missionario: la simpatia per lui diventava simpatia anche per la “sua” gente.
La missionarietà è stata scuola di apertura umana a tutti i popoli e non si è fermata solo all’aiuto per sostenere le attività dei missionari, ma è diventata desiderio di conoscere di persona le comunità dei missionari. Così si sono sviluppate iniziative a livello di volontariato, con viaggi e studi per conoscere e apprezzare persone che vivono culture tanto diverse dalle nostre.
Ha sempre fatto impressione la bellezza delle celebrazioni liturgiche delle comunità di missione, come segno di una fede giovane, vissuta con entusiasmo. Si è sviluppato l’interesse per sostenere quei giovani che entrano nel cammino vocazionale, ragazzi e ragazze per un servizio di consacrati nella loro chiesa: sono le adozioni dei seminaristi. Se tante associazioni sostengono progetti, anche in collaborazione con i missionari, il Centro Missionario si è dedicato e si dedica specialmente al sostegno per l’attività pastorale delle comunità di missione.
E’ Dio che ci ha portato sulle strade del mondo, anche a prezzo di tanti sacrifici. Ne sono testimoni i nostri missionari martiri, fra i quali ricordiamo con emozione padre Mario Borzaga, giunto alla beatificazione tenutasi in Laos l'11 dicembre scorso.
Da qualche anno il Centro Missionario sta sviluppando anche la pastorale delle migrazioni, per accompagnare e sostenere i migranti che scelgono di venire a vivere in Trentino. Attualmente da noi sono rappresentati ben 130 popoli del mondo, che con le loro caratteristiche culture costituite da valori sociali e spirituali ci fanno pensare alle parole di benedizione di Isaia, quando prevedeva per Gerusalemme che “le ricchezze dei popoli ti inonderanno” doni che ci offrono per una convivenza di bene. Così non sono solo i missionari che si incontrano con i popoli del mondo, ma noi stessi possiamo sviluppare con loro quella ricerca di fede che ci fa essere veri fratelli. Lontani dalla propria terra possono avere difficoltà a vivere la fede in Dio e così noi possiamo favorire un’esperienza religiosa da condividere.
Dio ci ha fatto dono di 90 anni di storia missionaria, ma ci apre sempre nuovi cammini, secondo le esigenze di ogni tempo: siamo chiamati ed essere sempre “chiesa missionaria”.
Don Beppino Caldera
direttore Centro Missionario Diocesano
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