“Con le vostre domande!”

Il vescovo Lauro “in cammino” con i giovani trentini di Winter: “Dio ci lascia liberi ma si offre come compagno di strada”

Immagina di regalarti il tempo e lo spazio per poter fermarti a pensare, a fare il punto della situazione. Immagina poi di poterne parlare con qualcuno e di poter fare le tue domande alle persone giuste. Se c'è un modo per descrivere che cosa sia il ritiro invernale “Winter”, che quest'anno è arrivato all'undicesima edizione, è sicuramente questo: la creazione di uno spazio per il dialogo, il pensiero e per la crescita cristiana dei giovani di tutta la diocesi, dalle superiori all'università.

Il tema proposto per i giorni dal 27 al 30 dicembre 2016 a Rovereto è stato la misericordia, declinata – da don Luigi Giovannini, longevo e tenace organizzatore, e la sua squadra – in tre momenti, andando a scoprire come essa si applichi rispettivamente al prossimo, a noi stessi e a Dio.

Pronti via, la mattinata del 27 dicembre si è aperta con una relazione in cui hanno parlato cinque giovani trentini impegnati in esperienze di volontariato, in patria o all'estero: servizio civile in Kosovo, aiuto alle famiglie siriano scappate dalla guerra, volontariato come vigile del fuoco, aiuto ai bambini della Bolivia e animazione in oratorio.

Nel secondo giorno l'ospite è stato il dottor Gregorio Pezzato, che lavora in 29 carceri fornendo aiuto psicologico soprattutto in casi di omosessualità e transessualità e pedofilia. Attraverso numerosi esempi pratici, alcuni tratti anche dal suo operato, egli ha spiegato quanto possa essere difficile essere misericordiosi con sé stessi nel percorso dell'accettazione del proprio io; aspetto però di capitale importanza nella vita, poiché: “Solo riuscendo ad amarmi riesco ad amare” ha affermato.

La giornata di giovedì 29 dicembre è stata invece caratterizzata dalla presenza, nell'arco dell'intera giornata, dell'arcivescovo Lauro, che ha tenuto una relazione nella mattinata sulla misericordia di Dio (di cui riportiamo i passi salienti nel box). Al termine è stata celebrata la Messa, in un clima di assoluta semplicità ma di grande raccoglimento.

Nel pomeriggio l'arcivescovo è stato protagonista in uno dei workshop proposti: caratteristica essenziale dei ritiri Winter è infatti la presenza, ogni pomeriggio, di piccoli laboratori a scelta libera, tenuti sempre da persone molto competenti, che garantiscono garantendo una qualità davvero alta per cui va un plauso agli organizzatori. In questi hanno parlato sacerdoti, esperti di politica internazionale, artisti che lavorano in tutta Europa, volontari con esperienze forti.

Molto soddisfatto dell'edizione 2016 del ritiro si è detto Enrico dal Fovo, organizzatore responsabile: “Il numero delle presenze è stato un po' più scarso rispetto all'anno precedente, ma senza dubbio la qualità e la disponibilità nella vita comunitaria dei ragazzi è stata altissima. In particolare c'è stata una grande sete di spazio per il confronto che i ragazzi hanno costruito in maniera autonoma ogni giorno”. Le idee per l'edizione del prossimo anno bollono già in pentola: “Vorremmo proporre un grande tema, forse l'amore…”.

La risposta all'esperienza globale da parte dei ragazzi è stata la gioia e la disponibilità a conoscersi e a mettersi in gioco nelle varie situazioni; ciò che ha colpito di più, tuttavia, è stata la profondità e la ricchezza di domande che sono pervenute dai giovani: interrogativi di vita e di ricerca di senso che caratterizzano ogni persona, e le cui risposte si rivelano inscrutabili per la nostra stessa condizione umana. Colpito particolarmente da ciò è stato don Lauro, il quale si è detto felice di “portarmi a casa le domande e cercare le risposte nel cammino di vita con e come voi”.

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In dialogo con il vescovo

Don Lauro ha mostrato nella sua relazione come la misericordia di Dio sia un modo che Egli ha scelto per far vedere all'uomo come vivere felice e come evitare la propria autodistruzione. “Misericordia è lasciar esistere l'altro, accettandolo radicalmente per la sua diversità. Di più: l'esistenza dell'altro è il massimo bene per me, poiché l'uomo da solo si affoga nel narcisismo e va incontro alla propria distruzione”. “L'atto di misericordia più grande di Dio”, ha proseguito, “è la nascita di Gesù: non ha compiuto una risoluzione dall'alto dei problemi del mondo, ma ha lasciato all'uomo la sua libertà di sbagliare. Si è invece fatto compagno di strada nel nostro mondo, Emmanuele.”

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