Da Muser un forte richiamo: “La società deve rimanere umana” e deve prevalere “il senso per il bene comune”
Bolzano – L’Europa, la sostenibilità ambientale, le ragioni della povertà e la dignità della politica: sono i temi affrontati dal vescovo di Bolzano-Bressanone Ivo Muser in occasione della tradizionale visita prenatalizia al Consiglio Provinciale di Bolzano, lo scorso 15 dicembre.
Il ragionamento del vescovo parte dal brano evangelico che narra l’annuncio dell’angelo ai pastori. La paura è la loro prima reazione e l’esortazione a “non temere” il primo messaggio che essi ricevono. “L’angelo – dice mons. Muser – annuncia che il salvatore non è l’imperatore della lontana Roma, ma un bambino che giace in una mangiatoia. Ci vuole davvero coraggio a credere a una cosa del genere”. Chi sono gli angeli oggi? “Quelli che credono che umanità e soluzione nonviolenta dei conflitti sono possibili e agiscono di conseguenza”. Gli angeli “sono la voce della coscienza, sono coloro che infondono coraggio”.
Di fronte alla paura come reagire oggi? “La società deve rimanere umana” e deve prevalere “il senso per il bene comune”. Nessuna indulgenza verso il “linguaggio populista” che “si nutre delle preoccupazioni della gente” e alimenta “rancori e paure”.
Il vescovo Ivo richiama all’importanza del progetto europeo, nato nel dopoguerra da una visione cristiana, il cui spirito però “perde oggi la sua forza”. Il “grande Noi” si frammenta in tanti “piccoli noi” che significano chiusura e nuovi confini. “Mi colpisce, come cristiano, il fatto che spesso lo spirito della chiusura si presenta perfino sotto il segno del cristianesimo, ad esempio per salvare l’Occidente cristiano”. Ma l’identità cristiana consiste nel superare i confini al di là degli egoismi nazionali. “Un’identità che conosce, cura, difende e vive le proprie radice in un dialogo aperto e costruttivo con l’identità degli altri.
Rispetto ad economia e ambiente, continua il vescovo Muser, deve valere il “principio responsabilità” di cui scrisse Hans Jonas: “Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra.”
L’Alto Adige è una terra ricca eppure non vi mancano le povertà. Non si tratta solamente di disagio materiale. C’è chi ha un’abitazione precaria, chi è solo, chi soffre nella psiche, chi è scivolato ai margini della società, magari a seguito della rottura delle relazioni familiari. Spesso si manca di comprensione verso queste persone e si guarda con sfavore al sostegno che offrono loro i servizi sociali. “La disponibilità a condividere resta decisiva. Non esiste un diritto al superfluo finché esiste la povertà”.
Infine la politica. È uno “sporco affare”? Il vescovo mette in guardia dall’antipolitica dilagante. “A partire dalle mie convinzioni cristiane incoraggio tutti ad interessarsi della politica, a partecipare con parole e azioni, ad impegnarsi per il tutto, ad essere critici di fronte a tutte le soluzioni troppo miopi, superficiali ed egoistiche”.
Il vescovo conclude con un augurio per il 2017: “Che sia un anno di umanità e corresponsabilità”.
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