Andrea Pinamonti, dopo il recente esordio con l'Inter in Europa League, è pronto a giocarsi le sue chance anche in Serie A. L'attaccante trentino compirà 18 anni il prossimo 19 maggio
Potrebbe accadere allo stadio San Siro, in uno dei prossimi derby della Madonnina: il bomber noneso dell'Inter, Andrea Pinamonti, contro il portiere del Milan, Gianluigi Donnarumma. Un giorno, magari, compagni di Nazionale.
Ad accomunarli non è soltanto il numero di maglia (99), ma anche la classe, intesa sia come leva calcistica (del 1999, appunto) che come qualità tecnica. Tanto che ai due giovani di belle speranze hanno già messo gli occhi addosso i principali club inglesi, spagnoli e tedeschi.
Nel frattempo possono ammirare Pinamonti dal vivo i tifosi nerazzurri, ai quali, lo scorso 8 dicembre, l'attaccante di Cles – che compirà 18 anni il 19 maggio 2017 – ha mostrato le sue doti anche all'esordio in UEFA Europa League, nella vittoriosa partita con lo Sparta Praga.
Il bell'assist a Éder, per il momentaneo 1-0, ha confermato il talento, la forza fisica e l'altruismo di “Pina”, che, sottoporta, sa però essere spietato. Non si contano, infatti, i gol realizzati inizialmente con i Pulcini dell'U.S. Bassa Anaunia di Denno, nella quale è cresciuto, poi con il ChievoVerona, in cui ha giocato per cinque stagioni, e adesso con la Primavera dell'Inter (12 soltanto in queste prime 11 giornate di campionato), società che, nel settembre 2007, lo aveva selezionato fra 3 mila bambini, “prestandolo” ai clivensi per motivi regolamentari. E che ora, tra una rete e l'altra pure nelle varie Nazionali di categoria (quasi sempre sotto età), è pronta a blindarlo con un ricco contratto da professionista.
Professionalità che, invero, a Pinamonti non è mai mancata. “Per andare a Verona, dopo la scuola, facevo un'ora e mezzo di pullman”, ha sottolineato in una intervista al canale telematico nerazzurro. “Passato all'Inter a 14 anni, vivo a Milano in convitto, conciliando studi di Ragioneria, allenamenti e partite”.
La costanza dell'impegno e la maturità hanno colpito anche i suoi allenatori Daniele Zoratto, che lo ha avuto nell'Italia Under 16 (“Parliamo di un calciatore completo, che può tranquillamente disputare due o tre partite ad alto livello nella stessa settimana”), Stefano Vecchi (“È uno dei giocatori più forti che abbia mai allenato ed egoisticamente lo terrei con me nella Primavera”), Roberto Baronio (“È un prospetto interessante, che, nell'Under 19 azzurra, ha contribuito al raggiungimento della fase Élite dell'Europeo”) e Stefano Pioli (“Non è facile trovare nei giovani d'oggi la sua grande umiltà”).
Con la prima squadra, Pinamonti, i cui idoli sono Mauro Icardi e Zlatan Ibrahimović, potrebbe presto debuttare pure in Serie A, dopo aver fatto il ritiro estivo a Riscone (“Non svegliatemi”, la sua esclamazione dopo aver firmato i primi autografi) e partecipato alla tournée negli Stati Uniti. “Seguendo i consigli dei miei compagni, a cominciare da Rodrigo Palacio, sempre prodigo con me, cercherò di farmi trovare pronto per eventuali convocazioni”, ha dichiarato dopo la gara di Coppa, “ma saranno la società e il mister a decidere”.
Lo faranno sicuramente, permettendogli, al primo gol, di scagliare altre frecce con il suo arco immaginario, gesto che mima dopo ogni sua rete. Perché, come scrive sul profilo Instagram, “l'unico modo per essere ricordati è lasciare il segno”.
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