Le malattie dell’anima? Curiamole con la Parola di Dio

“Un giorno chiesero ad un uomo: 'Cosa ci guadagni pregando regolarmente Dio?' L'uomo rispose: 'Niente! Ma lasciami dirti ciò che ho perso: l'ira, il rancore, l'avarizia, la depressione, l'insicurezza, la paura della morte'. A volte la risposta alle nostre preghiere non sta nel guadagnare qualcosa ma nel perdere qualcosa”.

Un breve aneddoto, che forse può far riflettere, è quello esposto, all'inizio e alla fine della conferenza “Malattia dell'anima”, da padre Franco Mosconi, esperto in teologia biblica e spirituale, monaco dell'eremo San Giorgio di Bardolino. Il religioso ha concluso, martedì 22 novembre a Rovereto, il ciclo dei “Dialoghi di Frontiera 2016”, dedicati quest'anno al delicato tema delle malattie e delle guarigioni nel corpo, nella mente e nell'anima. L'iniziativa è organizzata dal Centro di studi e ricerche “A. Rosmini” dell'Università di Trento e dalla Biblioteca rosminiana.

Il monaco camaldolese ha presentato le malattie dell'anima, servendosi degli insegnamenti di Papa Francesco e Papa Benedetto XVI. Pur con stili differenti, i due pontefici hanno svolto un lungo e chiaro elenco di tali malattie, che non colpiscono solo l'individuo ma costituiscono un male per l'intera società. Tra queste troviamo “la vanità, definita da Papa Francesco osteoporosi dell'anima, perché comporta la corruzione”; “la schizofrenia esistenziale, cioè l'ipocrisia, quando uno ha una doppia vita”; v'è poi “l'Alzheimer spirituale, ovvero la dimenticanza del rapporto esistenziale con il Signore”; “Papa Francesco arriva addirittura a parlare di reumatismo dell'anima, che fa un po' sorridere, tipica di chi fatica a piegarsi sui bisognosi e sui sofferenti”; ma troviamo anche “l'indifferenza”; “il negare una grave realtà che ci scomoda”; il “fingere di non sapere cosa succede per non impegnarsi, che è un atteggiamento di radicale immoralità collettiva”; “il sonno spirituale, ovvero l'assopimento della ragione e del buonsenso”; “le lamentele sterili, segno di insoddisfazione interiore, e l'incapacità di ringraziare”.

Quali le soluzioni? Per padre Mosconi, i rimedi sono contenuti nella Parola di Dio, che va studiata, approfondita, meditata e non lasciata nel cassetto. “Anche confidare nei potenti può essere una malattia – ha detto il relatore – i Salmi ci ricordano che in realtà è beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, mentre Gesù insegna ai suoi discepoli a servire il prossimo e a non dominare come invece fanno i governanti e tutti coloro che in qualche modo cercano supremazia e potere”.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina