Nel suo intervento al Festival della Famiglia, l'Arcivescovo rilancia la famiglia “la parte più sana della società”
Le agenzie educative – e la Chiesa per prima – devono effettuare una forte conversione, anche a livello istituzionale: “Devono smetterla di parlare dei giovani come problema, perchè essi sono risorsa, innovazione, cambiamento, futuro”. Ne è convinto l'Arcivescovo di Trento Lauro Tisi che al suo primo intervento al Festival della Famiglia – la quinta edizione venerdì scorso in sala Depero a Trento – ha anche raccolto il suggerimento del tema di quest'anno “Denatalità, giovani e famiglie” per sottolineare il valore del protagonismo giovanile. "Dobbiamo pensare con i giovani e non per i giovani" – ha aggiunto – "Lasciamoci educare dai giovani a frequentare il 'noi' invece dell'io narcisista – ha aggiunto – impariamo da loro a stare insieme non per interesse ma gratuitamente", ha osservato apprezzando anche la rassegna d'interventi per i giovani presentati il giorno prima all'Auditorium: dal cohousing al Servizio Civile Provinciale. “Quanto si fa in Trentino conferma che i giovani sanno essere protagonisti di un'apertura positiva alla vita, quando vengono coivolti in prima persona”, aveva detto il sottosegretario del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Luigi Bobba, già presidente delle Acli.
Dopo aver ascoltato dal presidente Ugo Rossi l'impegno profuso dalla Provincia attraverso l'Agenzia per la famiglia diretta da Luciano Malfer, l'Arcivescovo ha osservato che “lo sviluppo delle politiche familiari è stato come un ruscelletto via via ingrossatosi in tutto il territorio trentino”. Secondo mons. Tisi, la famiglia resta la parte più sana della società, il luogo dove anche l'adulto non solo educa, ma impara ad essere educato”. E intervenire sul benessere familiare in modo strutturale è anche la prima forma di prevenzione e di investimento nel futuro.
Alla sua prima uscita trentina (e ultima, vista la crisi di governo) anche il ministero agli Affari Regionali con delega alle politiche familiari Enrico Costa aveva elogiato il modello trentino criticando invece le numerose misure episodiche assunte negli anni scorsi a livello nazionale, come il “Bonus bebé” o il “vaucher per gli asili nido”.
Costa ha indicato la necessità di puntare ad un Testo Unico sulla famiglia che possa includere i vari provvedimenti che interessano le politiche familiari. Sabato nella giornata conclusiva del Festival trentina sono state protagoniste le associazioni familiari raccolte nel Forum locale e nazionale, decise nel rivendicare maggior ascolto da parte degli enti pubblici.
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