Presente nell’editoria trentina dal 1905, la sua longevità non ha paragoni tanto da renderla un appuntamento fisso lungo più generazioni nel segno di una consuetudine del dono, propria del termine. La prima domenica di Avvento è uscita, puntuale, nelle libreria e nelle edicole la Strenna Trentina, che sarà presentata sabato 3 dicembre alle 11 in via San Giovanni Bosco, 3 (sala San Paolo), con Marco Zeni, presidente della Cooperativa “Strenna Trentina editrice”, Diego Andreatta, direttore responsabile e Gino Valentini, decano di Strenna Trentina.
Alla sua centotredicesima edizione, la “Strenna” si conferma come un dono particolare, prezioso, fraterno. 240 pagine (al prezzo di 7 euro) in cui si tracciano avvenimenti, documenti, narrazioni, poesie e racconti ma anche riflessioni, specchio diretto della terra trentina, delle sue valli, dei suoi paesi, della sua gente di ieri e di oggi.
Nata dentro quel movimento di mutualità sociale che faceva capo a don Lorenzo Guetti su iniziativa di un gruppo di capifamiglia come almanacco a uso dei contadini e le famiglie trentine d’inizio secolo, “Strenna Trentina” ha attraversato l’intero Novecento come segno di fraterno augurio. “Graditela voi e fate che con voi se la godano molti” – scriveva nel preambolo del primo numero fra Martino, l’anima fondatrice. Eravamo nel 1904 e quel primo fascicolo portava l’anno 1905. Pragmaticamente egli poi – “compiuta la nostra parte” – affidava il futuro di quelle pubblicazione ad una forma popolare partecipata, cooperativa e solidale aggiungendo, a monito: “leggetela, fatela leggere, diffondetela a larghe mani in tutte le famiglie del nostro caro Trentino…”.
Le pagine di Strenna Trentina 2017 accolgono più di cento contributi: testi brevi, poesie, equilibrate immagini in un’alternarsi sostenuto delle voci e degli argomenti con concatenazioni tra presente, passato e futuro. A firmarli, donne e uomini della società trentina, che con stile personale e gratuità d’impegno raccontano le sfaccettature sociali, culturali, di tradizione, di curiosità storiche e di eventi che tracciano gli affanni del vivere quotidiano di oggi e ieri e di prima ancora, anche in dialetto per non dimenticarlo. Strenna Trentina continua ad essere una presenza immancabile, un acquisto per una lettura da affrontare in maniera lenta, nei ritagli di tempo. Questa la sua forza, che la porta ad essere riposta “sul tavolino o sul piano dello scaffale più accessibile, per essere ripresa in mano agevolmente, nello spirito dell’incontro come è quello con un amico”, come ebbe a scrivere qualche anno fa Franco de Battaglia.
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