Con il No al referendum possiamo impedire a Renzi e al Pd di minare la sovranità popolare
Quale idea di democrazia c’è alla base della riforma su cui i cittadini si esprimeranno il 4 dicembre?
C’è un’idea distorta della democrazia: si riducono i diritti dei cittadini per far posto all’uomo solo al comando. In combinato disposto con l’Italicum, la riforma toglie agli elettori la possibilità di eleggere i propri rappresentanti e consegna al partito di Governo enormi poteri su Parlamento, Consulta, Presidente della Repubblica e Rai. Con il No al referendum possiamo impedire a Renzi e al Pd di minare la sovranità popolare.
Ritiene che una riforma costituzionale sarebbe stata comunque necessaria (ad es. rispetto alla necessità di superamento del "bicameralismo perfetto")?
Sono tante le tante leggi (dal lodo Alfano ai rimborsi elettorali) che i partiti hanno approvato in pochi giorni. Ciò dimostra che non servono norme più veloci, ma migliori: l’inefficienza non è del sistema bicamerale in sé, ma della rappresentanza fondata sulla delega alla partitocrazia. Per questo è semmai necessario attuare in pieno la nostra Costituzione valorizzando gli strumenti di democrazia diretta, che rappresentano la sola via per uscire dalla crisi.
C’è un punto di questa riforma che valuta positivamente nonostante il suo giudizio negativo sull’insieme?
La riforma ha il pregio di palesare in maniera sfacciata quali sono le fonti che l’hanno ispirata. Il sostegno dei gruppi finanziari è la cartina di tornasole di un progetto che riprende oggettivamente il piano della P2 e riporta alla lettera le indicazioni della Jp Morgan contro le Costituzioni antifasciste. Basta leggere la riforma per capire che è stata dettata dai poteri forti.
La campagna referendaria non dovrebbe essere un terreno di scontro tra i sostenitori e i detrattori del governo: è d'accordo?
In democrazia la campagna referendaria dovrebbe basarsi sul confronto tra le diverse posizioni e su un’informazione completa e obiettiva a beneficio di cittadini. Renzi invece continua a farne oggetto di propaganda personale, e in tale senso rappresenta pienamente una casta chiusa e autoreferenziale che vuole solo prendere il potere azzerando gli spazi di democrazia.
Che giudizio dà del dibattito sviluppatosi intorno alla riforma costituzionale?
Il Governo ha monopolizzato l’informazione, spostando l’attenzione dai contenuti della riforma agli attacchi nei confronti degli avversari politici: il dibattito sul referendum è stato trasformato in una mera propaganda politica. È inaccettabile voler riformare la Costituzione contro qualcuno e a proprio vantaggio, invece che negli interessi di tutti. Renzi ha delle gravissime responsabilità nei confronti dei cittadini e della democrazia.
Che scenario immagina per il dopo referendum, nei due esiti possibili?
Con la vittoria del No il M5S chiederà nuove elezioni per realizzare subito le vere riforme che servono al Paese, dal reddito di cittadinanza alla legge anticorruzione, rimettendo i cittadini onesti al centro dell’azione politica. Con la vittoria del Sì si aprirebbe una stagione buia per noi e le generazioni future all’insegna di una deriva autoritaria. Dobbiamo scongiurare questo pericolo.
Cosa farà nel tempo da qui al 4 dicembre per convincere chi non la pensa come lei a cambiare idea?
Continuerò ad impegnarmi, in Parlamento e nelle piazze, per spiegare le ragioni del No a tutti i cittadini. Dopo il TreNo Tour che ha fatto tappa a Trento, ho intenzione di girare il Trentino in camper per spiegare un concetto fondamentale: è un referendum senza quorum, dunque vince chi partecipa. Dirò ai cittadini: informatevi sui contenuti e vi sarà naturale correre a votare contro queste schiforme. Uno su tutti, il tema dei costi della politica che aumentano invece di diminuire: la riforma alza gli stipendi dei superburocrati della Camera, introducendo il bicameralismo perfetto dei privilegi. Un motivo in più per votare No il 4 dicembre.
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