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Una risposta immediata delle comunità cristiane del territorio alle necessità economiche e sociali, emerse soprattutto in relazione alla crisi economica.
Nascono con questa premessa i Fondi straordinari di solidarietà a sostegno delle persone e famiglie in difficoltà dei decanati di Rovereto e di Trento, quest’ultimo attivo anche sui decanati di Povo e Mattarello (e quindi anche dei residenti nei comuni di Aldeno, Cimone e Garniga).
I Fondi, è stato spiegato stamane in occasione di un bilancio dell’attività e per rilanciare un appello alla solidarietà, Non basta l’assistenza educhiamo alal sobrietà . vivono del contributo dei fedeli delle parrocchie, privati, enti ed associazioni e prevedono l’erogazione di un sostegno economico per venire incontro soprattutto a spese urgenti, fondamentali per la gestione del quotidiano (affitti, bollette, spese mediche…), ma anche l’accompagnamento delle persone in difficoltà nella gestione del bilancio familiare. I Fondi operano in stretta sinergia con Caritas diocesana.
A Trento ha iniziato ad operare nella primavera del 2014. Complessivamente sono stati erogati contributi per 211.531 euro (dato aggiornato al 31 ottobre 2016). “Si sta diffondendo una cultura del superfluo bnei consumi, rispetto al reale bisogno delle famiglie” commenta Tommaso Sussarellu, coordinatore per il decanato di Trento. (Ascolta audio qui sotto)
A Rovereto dall’inizio della sua attività nel 2013 e fino al 15 novembre di quest’anno ha erogato 479.500 a copertura di affitti privati, Itea Trenta Spese condominiali (45.000), Sanità. I contributi sono andati nel 60% dei casi a italiani, per il 40% a stranieri. “Non basta l’assistenza, educhiamo alla sobrietà ” interviene ai nostri microfoni Don Sergio Nicolli, decano di Rovereto. (Ascolta audio qui sotto)
Per Graziano Manica, coordinatore Fondo di solidarietà del decanato di Rovereto la carta vincente per rispondere al fenomeno è creare sinergie sul territorio. (Ascolta audio qui sotto)
L’accesso ai Fondi, la cui attività è disciplinata da un regolamento di gestione, avviene normalmente attraverso domande di aiuto economico raccolte dai Punti di Ascolto Parrocchiali (PAP) e dai Centri di ascolto (CedAS) della Caritas o dalle conferenze di San Vincenzo.
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