Protestanti e cattolici si confrontano insieme; Tisi: “Invito ad essere Chiesa più sobria ed essenziale”. Giovedì la veglia in duomo
Trento torna ad essere capoluogo dell'ecumenismo. Oltre trecento partecipanti, provenienti da tutt'Italia, sono riuniti da mercoledì 16 al Collegio Arcivescovile per le tre giornate del convegno promosso insieme dalla Conferenza episcopale italiana e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia sul tema "cattolici e protestanti a 500 anni dalla Riforma: uno sguardo comune sull'oggi e sul domani". Nella serata precedente c'era stato un preludio presso la cappella universitaria con un confronto dedicato ai giovani trentini (e successiva preghiera di Taizè) a conferma che non può essere solo il dialogo teologico a far camminare l'unità fra le Chiese: "Siamo qui a vivere da fratelli in un'esperienza di amicizia, per continuare a cercare quanto ci unisce", ha ribadito il trentino don Cristiano Bettega, apprezzato direttore nazionale dell'ufficio Cei per l'ecumenismo. Ed in serata un concerto di musiche curato da Paolo Delama nella basilica di Santa Maria Maggiore, introdotto da un pensiero del card. Walter Kasper, ha evidenziato anche la comune radice delle tradizioni musicali.
Nel suo saluto l'arcivescovo Lauro Tisi ha osservato che "Trento nell'immaginario collettivo viene considerata come simbolo della controriforma, ma noi siamo qui per rendere grazia per il cammino fatto in questi secoli". Secondo Tisi “dobbiamo riconoscere il regalo che la Riforma ci ha fatto, ovvero il dono della Parola di Dio come lampada per la vita di fede, ed il valore di una vita ecclesiale essenziale e sobria".
L'esempio recente di Papa Francesco con la sua visita a Lund in Svezia è stato richiamato dal vescovo di Frosinone Ambrogio Spreafico, responsabile Cei per l'ecumenismo, con l'augurio che questo convegno possa sancire un cammino deciso verso l'unità in una città che è stata simbolo antico di divisione.
Fin dalle prime due relazioni affidate a due teologhe, la pastora Anna Maffei e la teologa cattolica Marinella Perroni, si è visto come proprio il ritorno alla Parola in una sua lettura attenta possa già suggerire alla chiesa percorsi di riconciliazione e di perdono reciproco.
Il presidente della Federazione delle Chiese evangeliche, Luca Maria Negro, ha anticipato che la prima testimonianza di unità è l'amore verso i fratelli che si è realizzato nell'esperienza dei corridoi umanitari per i profughi che ha visto Chiesa cattolica e chiese evangeliche collaborare insieme.
Il convegno, al quale porterà il suo contributo anche il teologo Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, si concluderà venerdì ma il momento culminante sarà probabilmente la veglia di preghiera in Duomo, davanti a quel Crocifisso che aveva assistito anche alla promulgazione dei decreti conciliari: un incontro promosso per tutta la comunità trentina e altoatesina (i pastori di Bolzano sono fra gli animatori del convegno), a conferma che l'ecumenismo oggi è un dovere di popolo.
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