Primo incontro dei giovani over 18 con l’Arcivescovo per l’itinerario annuale
“Tranquilli, non vi vogliamo tendere un tranello con il Vangelo che abbiamo appena sentito. Con il brano del vangelo di Marco in cui Gesù chiama i discepoli non vogliamo fare marketin vocazionale per avere nuove leve in Seminario”. Con questo tono confidenziale l’Arcivescovo Lauro ha cominciato la sua prima catechesi all’esordio di “passi di Vangelo”, l’itinerario mensile che ha convocato giovedì 3 novembre oltre 300 giovani over 18 da tutti i decanati della diocesi. Era la prima realizzazione dell’impegno assunto nel discorso del giardino vescovile il 3 aprile scorso all’ingresso di don Lauro come pastore della diocesi: “
“In autunno vorrei cominciare con voi a lavorare sulla Parola di Dio, perché dobbiamo raccontarlo, questo Dio capovolto!”. Parole ricordate dal video che ha aperto la serata, introdotta dai canti del coro giovanile di Cognola, dalle parole del delegato vescovile don Rolando Covi e da alcuni giovani studenti-lavoratori del decanato di Lavis che hanno posto all’arcivescovo alcune domande sulle difficoltà nell’affidarsi al Signore.
Don Lauro nel suo vibrante commento sulla chiamata battesimale di Gesù ai discepoli ha evidenziato “la vita ti viene dalle relazioni, dai volti che incontri, dalle persone con cui sorridi, fai festa, piangi, ti diverti. Anche Gesù non è mai da solo, si circonda di un gruppo a cui tiene tantissimo Povera è una vita vissuta da soli, non essere mai solo, mai senza gli altri, mai contro gli altri.”
Per Tisi le annotazioni parentali del’evangelista Marco mettono in luce che “dietro ogni volto c’è una storia, una famiglia, dei legami che segnano in modo forte la vita. Nessuno può fare a meno di confrontarsi con la propria carta d’identità. La vita, però, non coincide con la propria storia familiare e ambientale”
Lasciare l’ossessione del proprio volto, come fecero quei pescatori, è esperienza che porta a guardare l’altro e genera nuove realtà, così indicate dall’Arcivescovo: la gioia di ascoltare (“sto imparando anch’io…”), l’ebbrezza del gratis (“molti di voi sono attivi nel volontariato…”), la forza dell’umorismo (“che tristezza l’incapacità di sorridere di sé e di far sorridere, che noia l’essere permalosi…”), lo stupore per il bene che ti circonda (“è bello fare festa insieme e a dire grazie a chi ci aiuta a fare festa, ci anima, ci rende, per l’appunto la vita più bella”),l’adrenalina del condividere (“condivisione vera, s’intende, anche se una volta tanto spezzo una lancia per voi ragazze e ragazzi “social”!) Quello che Gesù propone non è altro che il modo di vivere di Dio.
L’incontro è proseguito per alcuni giovani in chiesa nella riflessione silenziosa o con il sacramento della riconciliazione: altri invece sono usciti per partecipare a gruppi di confronto – in cerchio, seduti sui corridoi del seminario – sulla Parola ascoltata. Il dialogo fra il vescovo e i giovani, diffuso in diretta da radio Trentino inBLu, proseguire nel ese di dicembre.
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