Le persone con disabilità possono aiutare le loro comunità? Può esserci spazio per percorsi di vita indipendente, nonostante il limite? Partiva da questa nuova prospettiva l’affollato convegno “Abitare il futuro: nuove vie possibili?”, svoltosi sabato 5 novembre presso il Palazzo dei Congressi a Riva del Garda.
Tra gli interventi particolare interesse ha destato quello di Maurizio Colleoni, responsabile scientifico della rete “Immaginabili Risorse”. Colleoni spiegava come l’abitare in autonomia costituisca per tutti, incluso chi convive con un handicap, un’esigenza importante del diventare adulto. Per andare sempre più verso un “abitare inclusivo” è necessario però che le persone con disabilità vengano riconosciute innanzitutto come persone. E che anche chi fatica di più “possa prendere parola sulla propria vita” e riesca a sperimentarsi in relazioni varie e ricche.
Tra le molte buone pratiche italiane, Colleoni ha citato l’esempio della cooperativa Solidarietà di Treviso, che già una trentina di anni fa costruiva accanto a due comunità alloggio appartamenti per famiglie, una ludoteca e una sala riunioni di quartiere. Ha suscitato interesse anche la documentata introduzione di Carlo Francescutti, coordinatore dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, che notava come, grazie alla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, si stia generando anche in Italia un cambiamento politico-culturale verso i disabili: non più percepiti come un peso, ma come portatori di un’umanità da comunicare.
Luca Zeni, assessore provinciale alle politiche sociali, assicurava la vicinanza dell’amministrazione sul tema, concretizzata in adeguate procedure e finanziamenti.
Arricchiva la conferenza “fragile + Forte. La forza della fragilità”, una mostra interattiva, realizzata da Marianna Matteotti e dall’Apsp Casa Mia di Riva del Garda, con poesie, immagini ed esperienze sensoriali per capire che la forza e la fragilità appartengono a ogni persona e la fanno crescere.
Il convegno ha trovato spazio all’interno di “Io, Tu Noi, (dis)abilità in festival”, rassegna iniziata il 22 ottobre scorso a Rovereto con un incontro sulla proposta di legge 112/2016 ribattezzata “dopo di noi”. A promuoverla sei realtà del Garda trentino, operanti nel mondo dell’handicap, in collaborazione con la Provincia Autonoma e l’Università di Trento, il Comune di Rovereto e altri partner pubblici e privati.
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