Todi – Domenica 30 ottobre, alle 7.41 del mattino, una nuova violenta scossa, la più forte (6.5 gradi Richter), ha colpito nuovamente Umbria e Marche, radendo al suolo paesi, distruggendo antichi monumenti, tra i quali la basilica di San Benedetto a Norcia, provocando decine di migliaia di sfollati.
Le Caritas delle diocesi umbre hanno riunito la sera stessa la loro Delegazione regionale a Todi, presente il vescovo Benedetto Tuzia, per capire e decidere come muoversi. C’era anche una rappresentanza della Delegazione Caritas Nordest la quale, assieme alle diocesi di Bolzano-Bressanone e Trento, è presente in Umbria a sostegno della diocesi di Spoleto-Norcia già dalle prime scosse di agosto.
Nell’incontro dei direttori Caritas si è ribadita la volontà di restare accanto a quanti, per necessità o per scelta, decideranno di non spostarsi nelle strutture alberghiere sul lago Trasimeno o sulla costa adriatica. “Nonostante non abbiano più una casa, molte famiglie non possono e non vogliono lasciare campi e bestiame, dormono in macchina malgrado le temperature notturne siano vicine allo zero e lavorano tutto il giorno per salvare il salvabile”.
La Caritas di Spoleto-Norcia e quella altoatesina stanno già conducendo un primo programma di sostegno a favore di una ventina di famiglie di agricoltori ma la situazione si è aggravata notevolmente. Ora verrà eseguita una nuova mappatura dei bisogni e delle condizioni delle famiglie in zone che fino a qualche giorno fa non erano state interessate pesantemente dal sisma e martedì 8 novembre, nel corso di una riunione a Spoleto, sarà deciso un nuovo programma di aiuti sostenuto anche da tutte le Caritas del Nordest.
Lascia una recensione