Si tratta di uno dei più grandi progetti italiani di traduzione: il Progetto Traduzione Talmud Babilonese sarà presentato a Trento mercoledì 9 novembre, alle 15 presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia (via T. Gar), insieme al primo volume Rosh Haskanà.
Il Progetto ha come obiettivo la traduzione digitalizzata in lingua italiana del Talmud Babilonese, un testo fondamentale della cultura ebraica, studiato in tutte le comunità ebraiche del mondo: un’opera che ha caratterizzato l’ebraismo e influenzato la storia europea degli ultimi mille anni. L'aspetto innovativo del progetto, che lo differenzia da tutte le altre traduzioni del Talmud e di altri testi antichi avvenute nel mondo, è l'intuizione di affiancare ai traduttori (si parla di un team di 70 studiosi) un software unico nel suo genere e un team di esperti informatici: la traduzione commentata è stata realizzata con strumenti avanzati di linguistica computazionale e l’utilizzo di un’applicazione creata ad hoc. Il progetto, nato da un'idea di Clelia Piperno, costituzionalista presso l'Università di Teramo, è stato avviato nel 2011 con il finanziamento e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il MIUR, il CNR e l'UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) – Collegio Rabbinico Italiano. La progettazione e lo sviluppo di questo complesso sistema informatico è stata messa a punto dall'Istituto di Linguistica Computazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa.
A Trento presenteranno il progetto Oliviero Stock e Massimo Giuliani. Gli interventi sono affidati a Massimo Acanfora Torrefranca (vicedirettore del PT), Andrea Bozzi (presidente del Comitato scientifico), Gianfranco Di Segni (presidente del progettoTalmud e rabbino di Roma).
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