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Duomo gremito per i funerali di padre Fabrizio Forti, fondatore della mensa della Provvidenza, al convento dei Cappuccini di Trento, e cappellano nel carcere di Spini Gardolo, colpito da un malore nel sonno, nella notte tra sabato e domenica. Aveva 66 anni.
Una celebrazione funebre sobria, carica di affetto e di ricordi.
Oltre mille persone hanno voluto essere presenti in Cattedrale per dare l’ultimo saluto a padre Fabrizio Forti, il frate dei poveri e degli emarginati.
Per lui il picchetto d’onore delle guardie carcerarie accanto al feretro e tanta gente comune. A rendergli omaggio c’erano tutte “le sue famiglie”: a partire da quella dei frati cappuccini, dei poveri, dei fratelli e sorelle del carcere.
“La sua eredità non vada smarrita”, ha detto il vescovo Lauro Tisi in un passaggio dell’omelia. “Assumiamoci, come comunità, la responsabilità di farci carico dei poveri, i suoi poveri anzitutto, e i carcerati del nostro Trentino. La sua profezia diventi la profezia dell’intera Chiesa e dell’intera comunità trentina. Facciamoci carico, tutti insieme, della mensa e del carcere. Sarebbe il regalo più bello che possiamo fargli!”. Rivolgendosi alla Chiesa trentina, monsignor Tisi sottolinea: “La testimonianza di padre Fabrizio sia per te incoraggiamento a metterti il grembiule e passare a servire. Non attardarti solamente nell’ammirarlo, prova a imitarlo”.
Prima della cerimonia in cattedrale questa mattina la salma di padre Fabrizio è stata portata in carcere a Spini di Gardolo. La sorella di padre Fabrizio e i confratelli hanno voluto che fosse salutato per l’ultima volta dai detenuti e dagli operatori del penitenziario. Tra loro anche i volontari che in questi anni lo hanno affiancato ogni domenica nella liturgia e nei laboratori. Ai nostri microfoni l’affetto di Cristina e Sama.
Profonda la commozione della Valle di Cembra, dove padre Fabrizio nel suo percorso ventennale al convento di Piazzo di Segonzano, ha lasciato la testimonianza tangibile del suo amore per gli ultimi. Dagli operatori di Valle Aperta, fondata nel 1983 a Piazzo di Segonzano dal frate degli ultimi per stare accanto al disagio psichico ai volontari dell’associazione culturale Sorgente 90 per il mondo giovanile – realtà che ancora oggi testimoniano lo spirito di servizio e dell’accoglienza in azioni concrete.
Il cordoglio dell’amico padre Giorgio Butterini, che con padre Fabrizio ha condiviso l’esperienza e anche la sofferenza per chiusura del convento di Piazzo di Segonzano nel 1998. “Siamo stati maestro l’uno per l’altro” (Ascolta audio qui sotto)
“Padre Fabrizio ci ha insegnato a donare agli altri, senza pretendere nulla in cambio” così Mirella Nones presidente della Stella Bianca che da 36 anni si occupa di emergenza sanitaria nel territorio cembrano.
La riconoscenza del presidente della Comunità di Valle Simone Santuari (Ascolta audio qui sotto)
“E tu, caro Fabrizio, dal tuo approdo di luce, aiutaci a riconoscere la tua grande eredità” – ha concluso il vescovo Lauro: “una Chiesa che frequentando i poveri, servendo i poveri e gli sconfitti dalla vita, sappia aprire spiragli di futuro in questa storia tanto bisognosa di coraggio”.
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