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Accoglienza profughi.
Dopo l’operazione “canoniche aperte” avviata l’anno scorso anche gli istituti religiosi rispondono all’invito lanciato alle parrocchie da Papa Francesco di mettere a disposizione le proprie strutture per i migranti in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni,
Sono 18 i giovani richiedenti asilo, per lo più nordafricani, che in questi giorni trovano casa presso i Dehoniani a Villazzano e i Comboniani a Muralta all’interno dell’inedito progetto finanziato dalla Provincia attraverso il Cinformi e coordinato dal Centro Astalli che vi impegna per ora tre operatori part time e altri tre consulenti per servizi specialistici.
Non si tratta soltanto di mettere a disposizione i locali spiegano i diretti interessati in un ampio servizio oggi su Vita trentina: “parliamo di un progetto coraggioso che coinvolge nel vivo le stesse comunità religiose, chiamate dai nuovi bisogni a rilanciare i propri carismi all’insegna della qualità delle relazioni prima ancora che alla quantità di risposte”.
Ai nostri microfoni nell’ordine sentiamo padre Silvano Volpato, superiore della comunità di sei religiosi Dehoniani e a seguire Stefano Canestrini, responsabile del Centro Astalli
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