La prossima seduta il 21 ottobre: si parlerà di Europa
Bolzano – Le riflessioni sulla riforma dell’autonomia regionale, come è noto, viaggiano su binari paralleli nei due capoluoghi di Provincia. È certamente questo uno dei punti deboli dell’attuale approccio. A vari livelli si continua a sollevare perplessità sul ruolo del “Forum dei 100” e della “Convenzione dei 33”. Tanto è vero che sabato scorso, i “Cento” erano solo settanta e i primi punti di discussione hanno riguardato ancora l’ammissione di determinati temi alla discussione (come l’autodeterminazione) e l’utilità dell’organismo stesso.
Il Forum dei 100 si è poi occupato dei lavori della Convenzione dei 33, della collaborazione tra i due organi e dell’approfondimento di singoli temi assieme ad alcuni esperti: Francesco Palermo, Peter Hilpold, Heinrich Zanon, Karl Tragust e Stefan Lausch.
Il prof. Peter Hilpold, giurista, ha parlato di “Autonomia integrale”. Ne è emersa la contraddittorietà, in assenza di punti fermi condivisi. Da un lato l’Europa e la necessità di una maggiore integrazione tra le realtà nazionali, dall’altro la richiesta della doppia cittadinanza che, secondo Hilpold, sarebbe una tutela aggiuntiva per la minoranza linguistica (come se i discendenti ex austriaci appartenessero ad un solo gruppo linguistico).
Il costituzionalista (e senatore) Francesco Palermo si è occupato della riforma costituzionale. “Dovremo sempre lottare – dice –, ma la clausola di tutela ci garantisce condizioni migliori”. È vero che con la riforma lo Stato sottrae competenze alle Regioni a Statuto ordinario, ma si tratta per lo più di competenze mai esercitate. Per le Regioni a Statuto speciale la riforma è valida solo con l’accordo delle Regioni stesse: per la Provincia autonoma di Bolzano e quella di Trento, quest’accordo rappresenta di fatto, grazie all’ancoraggio internazionale, un diritto di veto.
Karl Tragust, esperto del settore sociale, ha invitato a fare un esplicito riferimento, nello Statuto, alla giustizia sociale, in un periodo in cui il sociale viene sempre più fatto scivolare dal settore pubblico a quello privato. Si potrebbe mettere nero su bianco che una parte delle entrate delle aziende pubbliche devono essere utilizzate a scopi sociali, e una clausola di garanzia dovrebbe assicurare, in caso di riduzione delle tasse, il finanziamento di esigenze sociali di base.
Heinrich Zanon, già presidente del Tribunale di Bolzano, ha sottolineato che un riferimento nello Statuto ai comuni ladini del Bellunese sarebbe possibile solo quale cauta citazione delle comunanze storiche. Zanon ha parlato anche di bilinguismo, proporzionale, appartenenza linguistica e rappresentanza dei ladini. L’elaborazione di una lingua unitaria ladina non va decisa sulla testa dei ladini.
Si è discusso anche di democrazia diretta e di altre questioni. Christian Tschurtschenthaler, presidente della Convenzione ha infine annunciato che nella prossima seduta del 21 ottobre si parlerà di Europa: “Un tema assente durante la discussione del Pacchetto: è pertanto ancora più importante inserirlo nelle riflessioni”.
Lascia una recensione