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Segnali incoraggianti emergono dall’analisi annuale della Cgil del Trentino su 110 realtà industriali provinciali di dimensione medio grande, nei settori meccanico (49), tessile (8), chimico (16), agroalimentare (15), cartario (11) e nei gruppi industriali (11). Nel 2015 il fatturato è di 4,9 miliardi di euro, con una crescita del 2,6%, pur in maniera meno dinamica del 2014, e l’utile si attesta a 202,6 milioni contro i 133,4 milioni del 2014, il margine operativo (differenza tra il valore della produzione e i costi) si mantiene sugli stessi livelli dell’anno scorso. Cresce anche il tasso di profitto, cioè il rapporto tra utile e capitale investito, pari nel 2015 al 10,5%, attestandosi a livelli pre crisi; aumentano, anche, gli indici di produttività e di redditività. L’andamento dell’economia si riflette anche sull’aumento dell’occupazione dell’1,7%, anche se il costo del lavoro resta stabile. In particolare l’aumento è più diffuso nel comparto agroalimentare, mentre negli altri settori sul dato finale incidono alcune imprese virtuose.
Per il segretario della Cgil trentina Franco Ianeselli questo quadro apre nuove prospettive per la contrattazione “sia per rilanciare la produttività sia per migliorare le retribuzioni dei lavoratori e favorire una loro partecipazione più attiva nell’organizzazione dell’impresa”. Una crescita economica che va sostenuta conclude Ianeselli “investendo su politiche attive del lavoro e sulla formazione a tutti i livelli”.
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