Pavoni, modello di misericordia

Papa Francesco il 16 ottobre proclama santo il fondatore degli Artigianelli, esempio di valori umani e religiosi

Si avvicina il 16 ottobre, l'attesa data della canonizzazione a Roma del beato Lodovico Pavoni, annunciata da Papa Francesco lo scorso 20 giugno. Quest'autentico testimone della tenerezza di Dio verso i giovani, molto conosciuto per la sua opera duratura anche nella diocesi di Trento, è quindi uno dei dieci santi proclamati da Francesco in questo Giubileo della misericordia.

La sua figura ben si inserisce in questo Anno, perché Pavoni è stato un autentico testimone della misericordia, come documentano anche le varie biografie, fra le quali la più recente è quella firmata dal vaticanista del TG 1 Aldo Maria Valli col titolo “L’inventiva dell’amore” (Editrice Ancora).

LA NOVITA’ ASSOLUTA

“Pavoni non è stato un pedagogista – scrive Valli, sottolineando la novità assoluta della sua testimonianza – eppure ha messo in pratica un vero e proprio metodo educativo che si caratterizza per l’accento sulla prevenzione. La centralità della fede cristiana, l’amore per ogni persona, l’importanza del lavoro come strumento di promozione umana e sociale, la fermezza delle regole all’interno però di un’organizzazione familiare, l’attenziona al rapporto personale e il ricorso all’argomentazione ragionevole piuttosto che all’imposizione sono le componenti di un progetto che mira a dotare i giovani degli strumenti indispensabili per garantire loro una personalità equilibrata e un ruolo sociale riconosciuto.

CON I GIOVANI POVERI

Vissuto a Brescia nella prima metà dell’Ottocento (11 settembre 1784 – 1° aprile 1849), come sacerdote ha dedicato la sua vita all’educazione dei ragazzi e dei giovani più emarginati, tra cui i sordomuti, avviando in Italia le prime scuole professionali. Attraverso il laboratorio grafico ha inoltre sviluppato una significativa opera editoriale. Essa sta alla base dell’attuale editrice Ancora, che appartiene alla Congregazione religiosa fondata da Lodovico Pavoni per dare continuità alla sua opera educativa.

Morto all’alba del primo aprile 1849 a seguito di una broncopolmonite contratta nel tentativo di mettere in salvo i suoi ragazzi allo scoppio delle Dieci Giornate di Brescia, Lodovico Pavoni è stato annoverato fra i beati nel 2002.

LA GIOIA TRENTINA

Quest’opera nota popolarmente come “Artigianelli” è attiva, da oltre centotrent’anni, anche a Trento, con una consolidata istituzione scolastica professionale, che si pone al servizio delle famiglie per l’educazione dei giovani di un vasto territorio della provincia. L'Istituto grafico è stato poche settimane fa “premiato” dal nostro settimanale come esempio della “scuola che sogniamo”.

A Trento la rinomata e frequentata “libreria Ancora” di via Santa Croce è un crocevia culturale apprezzato da tutti.

L’evento della prossima canonizzazione del Padre Fondatore è stato accolto qui, come negli altri centri pavoniani, con grande entusiasmo. Esso vedrà la partecipazione a Roma, insieme con i religiosi della comunità e con il personale educativo, i giovani della scuola professionale, ex allievi artigianelli, collaboratori ed amici e altre persone che si sentono riconoscenti verso padre Lodovico Pavoni e grati per l’impegno educativo dell’intera Famiglia pavoniana.

IL MIRACOLO

A completare l'iter di canonizzazione è stato il miracolo riconosciuto il 9 maggio 2016, ovvero la guarigione del brasiliano Honorio Lopez trovatosi in fin di vita a seguito di complicazioni postoperatorie. Suo figlio, pavoniano, rivolse assieme ai parenti la sua preghiera per 15 giorni al beato Pavoni e il paziente dopo qualche tempo si svegliò improssivamente e nel giro di pochi giorni raggiunse la piena autonomia e venne dimesso dall'ospedale.

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