Re e regine del Camerun a Trento per dire grazie ai focolarini
Sono passati già 50 anni da quando Chiara Lubich, rispondendo ad una precisa richiesta, inviò in Camerun alcuni membri del Movimento dei Focolari – un ruolo decisivo lo avrà la trentina Marilen Holzhauser – che operarono per la promozione umana dei villaggi Bangwa. L’ideale evangelico di fraternità e di pace mise così radici in quell’angolo di Africa tradizionale, a Fontem in particolare, e la riconoscenza dei notabili camerunensi di fede cattolica è arrivata fino a Trento. Domenica sera una loro folta delegazione si è incontrata con la comunità focolarina al Centro Mariapoli alla presenza dell’arcivescovo emerito Luigi Bressan, mentre in mattinata un momento ufficiale si era tenuto a Palazzo Geremia. “Vi accogliamo con gioia – ha detto loro il sindaco Alessandro Andreatta – e vi ringraziamo perchè se Chiara ha portato Trento al mondo, noi dobbiamo ringraziarla anche perchè oggi ci riporta con le vostre visite il mondo a Trento”. Destando la commozione dei responsabili dei villaggi nei loro colorati vestiti – in mano il simbolo del loro potere – Andreatta ha detto che “Chiara è dappertutto, perchè vive nell’impegno di quanti in oltre 160 Paesi del mondo visono il suo ideale di amore e di unità”.
I sindaci dei due villaggi di Fonjumetaw e Akoum (villaggi prossimi a Fontem) hanno riferito al sindaco i lavori realizzati con gli aiuti trentini auspicando che la collaborazione possa proseguire per sviluppare i centri di aggregazione comunitaria e culturale. Hanno regalato al Comune anche un legno scolpito con scene di vita del popolo: “Chiara ha trasformato la nostra vita”.
Tra i presenti – molto attento a prendere appunto in ogni tappa della visita trentina – anche il figlio del re di Fontem Lucas, figura centrale del gruppo, e la regina Cristina che qualche anno fa era stato a Trento ed aveva poi accolto il sindaco Pacher in Africa. Oltre a visitare alcuni luoghi della vita di Chiara Lubich in città (compreso il bosco di Gocciadoro e piazza dei Cappuccini), la delegazione camerunense aveva partecipato il mercoledì precendente all’Udienza generale in piazza San Pietro.
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