“Ma qui è un continuo aprire Porte Sante!”. Qualcuno si è lamentato: troppe Porte Sante! Non si capisce più niente. Poi bisognerà anche chiuderle… A dire il vero è stato Papa Francesco a volere che il simbolo non si limitasse alle sole quattro tradizionali Porte delle basiliche di Roma. Proprio per ricordare a tutti che il cuore di Dio e la sua misericordia non sono limitati; proprio per evidenziare che il perdono e l’indulgenza hanno bisogno non solo di pratiche di pietà e di preghiere, di pellegrinaggi e di penitenza, ma anche e soprattutto di opere di misericordia concrete, reali, efficaci. Quante porte possiamo varcare ogni giorno per pregare e per operare qualcosa di bello e di buono. Certo è una novità storica questa estensione del Giubileo e della sua efficacia, anche se già sia Paolo VI che Giovanni Paolo II avevano voluto che gli Anni Santi da loro indetti si potessero celebrare anche nelle Chiese locali. Al di là del simbolo della Porta, il richiamo o meglio l’invito è quello di accogliere l’amore e la grazia, il perdono e la misericordia di Dio in quei luoghi dove si prega e dove si esercita la carità, la solidarietà e la condivisione. “Una porta santa più grande”: fu l’espressione di San Giovanni Paolo II per l’Anno Santo del 2000, che segnava il passaggio di un secolo, di un millennio (TMA 33). Una definizione che è molto significativa anche per questo Anno della Misericordia non legato a nessun anniversario, ma che ci apre a prospettive nuove di misericordia da ricevere e da accogliere da parte di Dio e da offrire e donare a quanti incontriamo. Porte della Misericordia spalancate per sempre, perché uomini e donne di buona volontà entrino ancora in ospedali, in case di riposo, in luoghi di accoglienza per continuare e intensificare uno stile autentico di cristiani, che in nome di Cristo, dicono una parola, compiono un servizio, restano in silenzio, accanto a chi soffre.
Giovedì 15 settembre si apre a Genova il XXVI Congresso Eucaristico Nazionale italiano dal tema L’Eucaristia sorgente della missione. “Nella tua Misericordia a tutti sei venuto incontro”. Esso durerà fino a domenica 18 con una serie di incontri, di spazi di adorazione e di carità e di celebrazioni liturgiche.
Anche l’Eucaristia è una porta spalancata sul mistero e sul cuore di Dio; dalla Messa, infatti, arriva a noi da Dio l’aiuto, la forza e la grazia per la vita cristiana. Ma è anche una porta che si apre verso i fratelli: dalla Messa noi partiamo per portare ai fratelli e alle sorelle, a tutta l’umanità i segni della misericordia di Dio. La Messa, ci ha detto il Concilio Vaticano II, è “culmine e fonte della vita della Chiesa”, anche della nostra vita. Punto di partenza e traguardo: due porte, come in una gara di sci!
I significati del Congresso Eucaristico sono molteplici. In primo luogo, si tratta di un atto di fede nell'Eucaristia e un evento di comunione per l’intera Chiesa italiana che in quei giorni vedrà convergere nel capoluogo ligure migliaia di fedeli da tutte le diocesi. Anche dalla nostra Diocesi parteciperà una Delegazione composta da otto persone con l’Arcivescovo emerito Luigi Bressan.
L’evento riveste anche un significato sociale e culturale perché l'Eucaristia, sacramento dell'amore di Dio per gli uomini, è pane del cammino storico dei credenti e fermento di novità in tutti gli aspetti del vivere umano; è una porta che si apre dalla comunione verso la missione.
Lo sottolinea il documento preparatorio, quando afferma: “Tale importante appuntamento si colloca all’interno dell’anno giubilare che Papa Francesco ha indetto per invitare i singoli e le comunità ad aprirsi in modo più convinto e generoso al dono della misericordia di Dio, sorgente inesauribile di ogni rinnovamento personale e comunitario. Come afferma il Santo Padre, infatti: «Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della Santissima Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato» (Misericordiae vultus, 2)”.
Lascia una recensione