Il presidente Mattarella ha definito De Gasperi “uno dei padri dell'Unione Europea” e ha ribadito il ruolo delle autonomie
Per i 70 anni della Repubblica è stato il presidente Sergio Mattarella a tenere a Pieve Tesino, il 18 agosto, l’attesa “Lectio degasperiana” sulla visione europea dello statista trentino. Il Capo dello Stato, accolto da una grande folla, è stato accompagnato dal prof. Giuseppe Tognon, presidente della Fondazione De Gasperi e dal presidente della Giunta Ugo Rossi a visitare il Museo Casa De Gasperi. Ecco alcuni passaggi chiave della sua lectio.
I 70 ANNI DELLA REPUBBLICA: Le sue origini sono basilari per l’identità dell’Italia: nella sua nascita si sono condensati elementi decisivi.
La Repubblica è sorta ricomponendo l’unità del Paese e, anche per questo, ha contribuito a ridefinire l’identità nazionale. Furono i cittadini a scegliere la forma di Stato con il referendum, ad eleggere i membri dell'Assemblea costituente, a determinare la formazione dei governi.
Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il coraggio e la visione da statista di Alcide De Gasperi che, più delle difficoltà materiali, temeva quelle morali e spirituali di un popolo oppresso, economicamente e socialmente prostrato, dalla sofferta esperienza democratica.
UN’IDEA DI PATRIA:
PATRIOTTISMO EUROPEO: oggi, possiamo dire che si tratta anche di un patriottismo veramente europeo, frutto, anch'esso della visione di uno statista che aveva vissuto, e colto, nel breve volgere di mezzo secolo un cambiamento epocale. La decisione degasperiana di un'Italia integrata con le democrazie occidentali e per un'Europa oltre ogni revanscismo, ha posto le basi per un percorso patriottico antiretorico che può abbracciare tutti i giovani europei, spingendoli anche a nuove forme di espressione politica condivisa e sovranazionale.
L’AUTONOMIA E’ RESPONSABILITA’: Sudtirolesi, altoatesini, ladini e trentini sanno di dovere vivere la loro autonomia come esempio di responsabilità, d’intelligenza non localistica e anche d’innovazione politica, come qualcosa che non riguarda soltanto i loro interessi materiali.
De Gasperi – come disse alla Assemblea Costituente – era contro le "repubblichette che pretendessero di disgregare l'unità della Repubblica" e comprese prima di altri il beneficio che una solida Repubblica unita avrebbe arrecato a tutte le minoranze, e ne avrebbe ricevuto, e fece ogni sforzo per migliorare i rapporti tra italiani e sudtirolesi, anche grazie all'impegno dei trentini. Era convinto che l'ottenimento effettivo dei diritti naturali della minoranza etnica tedesca, e il loro rispetto, sarebbe stato aiutato dalla compartecipazione dei trentini, che avevano anche loro conosciuto – soprattutto nei duri anni della Prima guerra mondiale – il disagio, a parti invertite, di essere una minoranza incompresa.
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