Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime del devastante terremoto che nella notte tra martedì e mercoledì ha colpito i paesi dell’Appennino, tra Lazio e Marche. 247 è il numero dei morti finora accertati. Tra loro molti bambini. Un numero purtroppo destinato a crescere.  Centinaia i feriti e migliaia gli sfollati. Una catastrofe peggiore che all’Aquila, raccontano i soccorritori.

Mentre non si ferma lo sciame sismico – la scossa più forte di magnitudo 4,5 è stata registrata  alle ore 5.17 –  continuano senza sosta le ricerche sotto le macerie nella speranza di trovare ancora dispersi in vita.  I tre paesi più colpiti dalla furia del sisma, Accumoli, Amatrice e Pescara del Tronto. Paesi letteralmente rasi al suolo e un  patrimonio artistico sfregiato.

E prosegue incessante il lavoro della Protezione civile trentina che ha la responsabilità del coordinamento tecnico delle altre regioni.

Già ieri di primo mattino sono partite da Mattarello un’unità esplorativa e tre cinofile  : Alessandro Dalvit, Michele Cesarini Sforza e Claudio de Filippo tutti della scuola provinciale cani da ricerca anticatastrofe. Hanno raggiunto le zone più colpite.  “Altre unità cinofile se necessario –  fa sapere ai nostri microfoni il presidente Nicola Canestrini sono pronte a partire”.

Resta anche a disposizione la colonna mobile del Trentino in grado di ospitare 250 persone anche se “per ora rimaniamo in attesa della richiesta dalla protezione civile nazionale” spiega ai nostri microfoni Luisa Zappini, membro del coordinamento insieme con l’ingegner Ivo Erler.  (Ascolta audio qui sotto)   

La macchina della solidarietà trentina si è attivata fin da subito in aiuto delle popolazioni:   Istituzioni,  autorità religiose,  sindacati, associazioni e privati cittadini. Pronti a fare la propria parte i Nuvola, gli psicologi per i popoli, il soccorso alpino.  Piena disponibilità anche da parte dei donatori di sangue,  dell’associazione trentina dei ristoratori e della Sat.