Ex dipendente del comune di Arco, dove aveva lavorato nell’ufficio tecnico, Veronesi aveva prestato la sua opera di volontario laico nella parrocchia di Santa Maria Assunta, divenendone, con gli anni, un prezioso collaboratore.
La sua morte ha lasciato nel dolore tutta la comunità di Arco, dove Veronesi era conosciuto e apprezzato.
“Ho avuto la fortuna di essere parroco ad Arco per 16 anni, dal 1998 al 2014 – ricorda mons. Amadori, che ora è parroco ad Avio –. In questo periodo ho potuto apprezzare la presenza di Bruno come di un uomo che si è reso disponibile e a servizio delle nostre comunità, in particolare nel settore amministrativo e della segreteria parrocchiale. Si è fatto carico di tante incombenze che spettano a noi sacerdoti, che abbiamo il compito anche di gestire ed amministrare una parrocchia. Grazie al suo aiuto, abbiamo potuto dedicarci concretamente al servizio pastorale”.
Bruno Veronesi aveva iniziato a collaborare in parrocchia con il predecessore di don Amadori, don Luigi Flaim. “Oltre a svolgere le mansioni amministrative, accoglieva in canonica i parrocchiani che arrivavano per chiedere un aiuto o un consiglio: in lui trovavano una persona sempre aperta, pronta, disponibile ad accogliere e ad ascoltare. E’ stato Bruno, assieme a don Flaim, a concretizzare la messa in rete delle parrocchie sotto il piano amministrativo, gestendone, per esempio, le pratiche fiscali”.
“Un servizio – ricorda ancora mons. Amadori – svolto in uno spirito di volontariato concreto, di poche parole ma di grande generosità e disponibilità. Noi sacerdoti potevamo davvero contare su di lui. Era un uomo che, come in una famiglia, sapeva fare la sua parte”.
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