Cresce in Trentino l'interesse dei giovani verso l'agricoltura. Secondo i dati 2015 dell'Archivio provinciale le imprese agricole gestite da under 35 sono circa 600, di queste 400 iscritte a Coldiretti. Una tendenza in crescita anche nel resto d'Italia. Investire su di loro, giovani per lo più laureati, significa favorire il ricambio generazionale e promuovere una visione moderna della nostra agricoltura. “Hanno una maggiore propensione all'innovazione e sono più sensibili ai temi della sostenibilità e agli aspetti didattici per un consumo responsabile dei prodotti”, commenta ai microfoni di Trentino inBlu Gianluca Barbacovi, alla guida di Coldiretti Giovani Impresa.
Un ritorno alla terra per scelta di vita o per necessità?
C'è chi, la maggior parte, decide di dare continuità all'azienda familiare e chi, pur con percorsi di studio non legati al mondo agrario, intravede opportunità lavorative nel settore.
Come per ogni lavoro la molla è la passione…
Tanta passione per la terra e la consapevolezza di non essere meramente dei produttori di cibo di qualità, ma di essere sempre più incisivi nel sociale, pensiamo alle fattorie didattiche, nel contesto ambientale e turistico.
Coldiretti come investe sui giovani?
Un esempio su tutti è CreditAgri, l'accesso al credito, con misure incentivanti per l'avvio di nuove start up, sia di prima generazione sia di quelle trasmesse da padre in figlio. Un altro progetto, d'intesa con Google Italia e Ministero del Lavoro, è quella di portare nelle strutture di Coldiretti su tutto il territorio nazionale la figura dell' agri-web advisor, con il compito di promuovere i siti internet delle aziende agricole, sviluppare l’e-commerce aziendale e favorire la partecipazione ai social media per migliorare la comunicazione delle imprese agricole.
Gli ostacoli da superare?
Al costo del lavoro si aggiunge il peso degli oneri burocratici, che gravano almeno per un terzo sulle giornate di lavoro in campagna. C'è poi la difficoltà dell'accesso alla terra, non solo per motivi finanziari, prima ancora perché non si trovano particelle fondiarie né da acquistare né in affitto.
I bandi previsti dai Piani di Sviluppo Rurale (PSR) previsti dall'Unione europea fino al 2020 quali opportunità offrono?
L'ultimo PSR, oltre al canonico bando per l'insediamento giovani, favorisce in particolare chi conferisce il prodotto a strutture cooperative, in termini di sostegno per investimenti a favore della trasformazione, commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli.
Un'altra nuova opportunità, incubatrice di innovazione, è senz'altro quella legata alle Reti d'imprese che, consente di unire le forze e realizzare le economie di scala necessarie per le aziende agricole e le Pmi – Piccole e medie imprese agroalimentari; su questo fronte Coldiretti spinge per una maggiore sinergia nel perseguire valori e interessi comuni.
Un consiglio per un coetaneo che volesse raccogliere la sua stessa sfida di avviare un'attività agricola?
Prioritario è avere un’idea intorno alla quale sviluppare un progetto, passione, costante formazione, disposti al sacrificio e tanta voglia di lavorare. Tra i consigli quello di considerare l’ampio spettro di opportunità offerte dal settore che, grazie allo strumento della multifunzionalità (legge di orientamento 2001), permette di diversificare l'attività: dalla produzione alla trasformazione e vendita di prodotti alimentari, dalla manifattura agricola fino ai servizi per le scuole, nel turismo e nel sociale.
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