Angelo Lorenzetti, 52 anni, è il nuovo allenatore della Trentino Volley. “Un'opportunità a cui non potevo rinunciare”. Il mercato? “Stiamo alla finestra”
L'emozione del primo giorno gliela leggi negli occhi. Così come la voglia di mettersi subito al lavoro, di tornare a sentire l'adrenalina del campo. Martedì 5 luglio, nel cuore della città, Trentino Volley ha presentato il suo nuovo allenatore, Angelo Lorenzetti. Marchigiano, 52 anni, siederà sulla panchina trentina per le prossime due stagioni.
Nessuno come lui. Anche se Trento arriva da una stagione senza successi (non accadeva dal 2007), serviva un vincente per raccogliere l'eredità più pensante del volley italiano. Salutato Radostin Stoychev e girata decisamente pagina, la scelta – non a caso – è caduta sull'allenatore più titolato nelle ultime due stagioni: con Modena, Lorenzetti ha vinto uno scudetto, due coppe Italia e una Supercoppa. Arriva sotto al Bondone dopo tanti scontri e dure battaglie: “Il mio spirito è che gioca con l'avversario e non contro: diversamente non ci sarebbe lo sport e, naturalmente, nemmeno la pallavolo che si fa con due squadre”.
Operazione sorriso. Dici Trento e pensi ai vertici non solo italiani, ma anche Europei e Mondiali. Ma chi si aspetta, in conferenza, altisonanti proclami e promesse d'estate resta deluso. O forse no. Perché la sintesi di patron Mosna non fa una grinza. “Con Rado si parlava solo di vincere, ad Angelo non lo chiedo. Voglio innanzitutto che ci faccia tornare a sorridere: a me, al pubblico. Perché il PalaTrento deve tornare a soffrire insieme alla squadra, deve ritrovare l'entusiasmo di qualche anno fa”.
Nessun paragone. Lorenzetti comincia la sua avventura a Trento in punta di piedi. Poche parole, idee chiare. “Trento è sempre stata una squadra tosta da affrontare, sicuramente anche grazie al suo allenatore”, spiega. “Ma non voglio fare paragoni. Io avrò il mio stile: prima di tutto voglio rendermi utile ai giocatori, ascoltare le loro aspettative che devono essere condivise, e i loro bisogni. L'autorevolezza arriva dalla fiducia. Per questo devo essere affidabile, coerente, sincero e competente”.
Il benvenuto della politica. Un augurio di buon lavoro arriva da sindaco di Trento Alessandro Andreatta, che a palazzo Geremia fa gli onori di casa. “Un allenatore serio, professionale, capace di tenere in mano la squadra: questo è quello che ho sempre pensato di Angelo Lorenzetti”. Gli fanno eco le parole dell'assessore allo sport, Andrea Robol. “Ho avuto modo di osservare il mister dagli spalti, il suo carisma, quanto fosse integrato nella squadra: nello sport anche l'allenatore è un valore aggiunto”.
La scelta. Al termine della vittoriosa stagione con Modena, Lorenzetti aveva annunciato la decisione di prendersi un anno sabbatico. Poi, però, è arrivata Trento. “Sono responsabile delle mie parole: nel momento in cui annunciavo la mia non prosecuzione con Modena nel panorama italiano dissi che sarebbe stato difficile trovare posto, mentre all'estero per un anno avevo deciso di non andare ad allenare per non fare sopportare un altro “capriccio” alla mia famiglia. Poi, poco tempo fa, si è creata questa opportunità e non potevo non sfruttarla”.
Occhio al mercato. Nessun nome, ma la sensazione che qualcosa, da qui a fine luglio, possa accadere. “Il mercato è lungo – dice Lorenzetti – le società cercano di rinforzarsi non solo per la stagione, ma di mettere in piedi delle progettualità più o meno lunghe. Di spazio ce n'è, per Trento e per gli altri. Stiamo alla finestra, vedremo cosa accadrà”.
I campioni futuro. A proposito di progettualità. È il presidente Mosna a sottolineare la volontà di rilanciare con decisione le giovanili. “Se negli anni passati qualcosa era venuto a meno, quest'anno la volontà, condivisa anche dal nuovo allenatore, è quella di riattivare in pieno il settore, con nuove risorse economiche. È l'inizio di un nuovo ciclo, oggi nasce la Trentino Volley del futuro”.
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