L'iniziativa è della LIFC – Lega italiana fibrosi cistica Trentino
L'arte a sostegno dei malati di fibrosi cistica. Servirà a finanziare la ricerca scientifica la mostra “Nel respiro dell'arte”, organizzata dalla LIFC – Lega italiana fibrosi cistica Trentino. Per una quindicina di giorni (vedi programma a parte) si potranno ammirare presso Torre Mirana, a Trento, venti opere donate da altrettanti artisti professionisti, trentini, di altre parti d'Italia e anche stranieri, conosciuti in regione, alcuni anche a livello internazionale. Si tratta di lavori di pittura, scultura, fotografia e ceramica, in gran parte astratti, realizzati con tecniche diverse, anche digitali e multimediali.
L'iniziativa è un'idea del dott. Paolo Pancheri, primo medico trentino a curare i malati di fibrosi cistica, dal 1975 al 2000. L'ex pediatra ha coinvolto il fratello Aldo, artista, curatore della mostra e presente con l'opera Al tramonto, in pastelli, pasta acrilica e timbri su tela (2015).
Per la LIFC-Trentino si tratta del primo progetto di tal genere nella raccolta di fondi. La fibrosi cistica – che colpisce in particolar modo l'apparato respiratorio, il pancreas, il fegato e l'intestino – è la malattia genetica più frequente in Italia. Riguarda un bambino ogni 2500 nati, mentre una persona su 25 è portatrice sana. La malattia si manifesta però solo se entrambi i genitori sono portatori sani. In Trentino si stima, al ribasso, una cinquantina di pazienti, in età compresa tra 0 e 40 anni.
“Valuteremo i progetti più interessanti della Fondazione IERFC-Istituto europeo per la ricerca sulla fibrosi cistica presso il San Raffaele di Milano”, ci spiega Luca Tomasi, segretario della LIFC-Trentino. Nato nel 2007, l'Istituto europeo ha come obiettivo l'identificazione a breve-medio termine di nuove terapie per questi pazienti.
Nell'introduzione del catalogo, Angela Trenti, presidente dell'associazione, ricorda l'impegno della LIFC-Trentino nella realizzazione di numerosi progetti che hanno interessato il Centro di supporto fibrosi cistica a servizio del bacino regionale, presso l'ospedale di Rovereto, con l'acquisto di strumenti importanti per la diagnosi e la riabilitazione dei malati, tra cui lo spirometro, il densitometro osseo o le cyclette professionali.
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