Giornata del rifugiato. “I migranti sono persone come noi, che chiedono soltanto di poter vivere”. E’ l’appello lanciato da Alberto Capannini, fondatore dei Corpi di pace dell’Operazione Colomba dell’associazione Papa Giovanni XXIII, alla comunità internazionale. Capannini, che ha vissuto nel campo profughi di Tel Abbas in Libano e ha coordinato il primo corridoio umanitario, nei giorni scorsi è intervenuto alla 32esima sessione dei Diritti Umani dell’Onu a Ginevra, portando la voce e le richieste dei tanti profughi che oggi fuggono da guerre e persecuzioni e cercano di raggiungere l’Europa.

La prima richiesta è di fermare la guerra in Siria e che si ponga fine alla vendita di armi da parte delle potenze europee; si chiede inoltre di creare delle Zone umanitarie sicure, per favorire il ritorno delle persone nei propri Paesi. Infine la richiesta di aprire corridoi umanitari, alternativa sicura ai viaggi per mare, esperienza già sperimentata nei mesi scorsi e che ha portato dal Libano in Italia 93 profughi siriani, di cui 29 sono stati accolti in Trentino.

Sentiamo un passaggio dell’intervista rilasciata ai nostri microfoni da Alberto Capannini. (ascolta qui sotto)

Intanto a Trento in alcuni giardini pubblici e aiuole sono state poste 28 croci in legno per ricordare i 2868 migranti morti nel mare Mediterraneo dall’inizio del 2016: l’iniziativa è promossa da alcune associazioni di solidarietà trentine, che chiedono di estendere l’esperienza dei corridoi umanitari.

E proseguono in Trentino le iniziative per commemorarela Giornatamondiale del rifugiato, che si è celebrata ufficialmente ieri. Il prossimo appuntamento è il 23 giugno alle21 aCommezzadura (val di Sole) con il convegno “Migrazioni: numeri di ieri, oggi e domani”.

Il 24 giugno a Trento alla Bookique alle 18,30 “Afghanistan 2016, sogni di tregua”, incontro con il poeta e giornalista afghano Basir Ahang.