Nel segno della misericordia e della condivisione, le porte della casa di riposo di via Piave si sono aperte alla comunità
In città si è aperta un altra Porta Santa: la casa di riposo “Beato de Tschiderer” si aggiunge ai luoghi significativi per la Chiesa trentina in questo anno giubilare. Nel segno della misericordia e della condivisione, la rsa cittadina si è aperta alla comunità: ogni porta della struttura di via Piave è “Santa”, ha detto l’arcivescovo Lauro Tisi, e chi entra, avrà una particolare benedizione.
La cerimonia si è svolta nella mattinata di venerdì 10 giugno. Alla Messa, celebrata dall’arcivescovo Tisi con il cappellano p. Stefano Zuin e animata dal coro di universitari legati a CL (volontari storici della struttura), hanno partecipato circa un centinaio di ospiti, insieme al personale sanitario, alcuni volontari e famigliari, e il consiglio di amministrazione con il presidente Dino Leonesi.
Prima della celebrazione, in un momento di particolare intensità, una residente della rsa ha letto a nome di tutti un saluto al Vescovo. “Siamo riconoscenti a Dio per la sua chiamata. Anche perché capisce le nostre miserie e le preoccupazioni per i nostri cari parenti. Abbiamo bisogno di qualcuno che preghi per noi, che ci affidi all’infinita misericordia di Gesù”, anche se qui non mancano – ha ricordato la signora Gianna – l’assistenza spirituale, l'assistenza medica, le occasioni di svago e animazione, la compagnia preziosa dei volontari.
Al centro dell'omelia di don Lauro il tema delle relazioni. Commentando il passo del Vangelo sull'adulterio, il Vescovo ha riconosciuto come spesso le relazioni siano intrise di incomprensioni e conflitto, perdendo completamente il senso del dono. L'essenziale per vivere una relazione sana e positiva è donarsi all'altro, e non cercare nell'altro la soddisfazione dei propri bisogni o dei propri desideri.
Al termine della Messa il Vescovo ha visitato la nuova struttura di via Piave, ammirandone gli spazi e sostando anche nella cappella con l'antico altare recentemente restaurato. Mons. Tisi ha visitato poi alcuni anziani che non avevano potuto partecipare alla celebrazione, ritrovando anche, con sorpresa, la sia maestra delle elementari.
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