Nello spazio della Cappella Vantini, a Trento, una raccolta di gessi ci racconta dello scultore trentino Andrea Malfatti che, nell'intento di un continuo perfezionamento, dedicò particolare attenzione agli studi preliminari volti alla creazione dell'opera definitiva.
Andrea Malfatti (Mori 1832 – Trento 1917) dopo aver studiato a Milano all'Accademia di Belle Arti di Brera aprì un laboratorio di scultura del marmo a Trento ove intensamente lavorò realizzando decine di statue in marmo e in bronzo per committenze pubbliche e private, partecipando a rinomate esposizioni quali quella universale di Parigi del 1878. Sue opere, in città, sono diversi cenotafi nel Cimitero Monumetale, le fontane del Bacchino, in Piazza Pasi, “dei do castradi” in piazza delle Erbe e il radicale restauro in quella del Nettuno in Piazza Duomo. Sue sono pure le statue dei Santi Pietro e Paolo ai lati dell'attico della facciata della Chiesa di S. Maria Maggiore o il Busto di Dante Alighieri, stabilmente collocato al pian terreno della Biblioteca comunale. Nel 1874 si trasferì a Milano ove restò influenzato dall'eredità neoclassica lasciata da Canova e dalle più moderne tendenze realiste di quegli anni. La vicinanza alla Scuola di Milano favorì in Malfatti pure un rinnovamento nella scelta dei soggetti che sempre più incarnarono gli ideali risorgimentali. In quel clima, fra l’altro, realizzò il grande monumento a Giuseppe Garibaldi per Cremona o il marmo esposto in mostra dell’esotica Egizia, con un velato riferimento a sorti di schiavitù indomita.
Ormai anziano tornò a Trento ove morì nel 1917, peraltro dopo aver offerto al Municipio quanto era ospitato nel suo studio in cambio di un vitalizio. È per questo motivo che la sua ricca serie di marmi, gessi, libri, disegni e schizzi sono ancora oggi di proprietà comunale. Il ricco fondo venne una prima volta valorizzato solo nel 2004, a Palazzo delle Albere, nell’ambito della mostra "Il Secolo dell'Impero". A distanza di dodici anni, con l'intento di valorizzare ulteriormente questo artista locale dalla carriera di primo piano ma la cui attività risulta immotivatamente ancora poco nota, alcune decine di opere in gesso e marmo sono suggestivamente esposte a Trento in Cappella Vantini (palazzo Thun, via Orne 1, fino al 3 luglio, tutti i giorni ad esclusione del lunedì, dalle 10 alle 18). L'esposizione, a cura dell'architetto Michelangelo Lupo con la collaborazione del Mart, è stata organizzata dal Servizio Cultura, turismo e politiche giovanili. Sono in programma visite guidate gratuite tutti i giovedì dalle ore 15. Il visitatore apprezzerà l'abilità scultorea del Malfatti nel trattare i materiali, in particolare nell'accostamento tra la levigatezza delle carni e la resa movimentata e tattile delle altre superfici.
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